giovedì 26 febbraio 2015

"La carezza della luna": venerdì 27 febbraio la presentazione della silloge di Nicola Sciannimanico

Venerdì 27 febbraio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Angelica, in Piazza Sant'Agostino 8, a Roma, si terrà la presentazione della silloge poetica di Nicola Sciannimanico "La carezza della luna" (Edizioni Tracce 2014).
Coordina: Maria Concetta Mattei.
Voce recitante: Lina Sastri.
Intervengono: Plinio Perilli e Don Carlo Nanni.

Dalla prefazione al libro a cura di Davide Rondoni:
“Sguardo sempre concentrato sulla scena interiore, a cui le presenze tipiche del mondo illustrato dalla poesia, di lune, onde, cieli e aurore, sembra fare una corona risuonante e partecipe”.

“La nuova raccolta di poesie di Nicola Sciannimanico è molto significativa e intensa, con i tanti suasivi e delicatissimi effetti di luna, di mare, di luce e con splendide visioni e riflessioni d’anima”. 
Giorgio Bàrberi Squarotti

Nicola Sciannimanico è nato nel 1958 a Castrovillari e vive a Roma.
Giovanissimo, subito dopo il liceo, ha avuto un’esperienza giornalistica nella redazione romana di un quotidiano sportivo nazionale, interrotta dopo un anno per dedicarsi completamente agli studi di giurisprudenza. Da oltre trenta anni esercita la professione forense.
La sua opera prima di poesia “Un soffio dell’anima” ha avuto positivi riscontri da parte della critica ed ha richiamato l’attenzione dei media (TG1, TG2, TGR Toscana, TGR Piemonte).
Hanno scritto e si sono interessati della prima raccolta: Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Nuovo Quotidiano di Puglia, La Nazione, Il Corriere Adriatico.
Gli è stata conferita la “Menzione d’onore” per la XXXIX Edizione del Premio Letterario Casentino.

mercoledì 25 febbraio 2015

Premio Letterario Nazionale Micol Cavicchia di scrittura giovanile: il bando della XIII edizione 2015

Il premio è riservato alla poesia inedita in lingua italiana per giovani dagli 11 ai 18 anni.

Introdotta quest'anno la Sezione speciale “Raniero Landi” per la fotografia

Il Circolo culturale La Libreria, il Liceo Scientifico "C. D'Ascanio" di Montesilvano (PE), in collaborazione con l'Istituto "E. Alessandrini" di Montesilvano (PE), intendono incoraggiare e valorizzare la scrittura e la letteratura giovanile. 
tale scopo bandiscono la XIII edizione del Premio Letterario Nazionale “Micol Cavicchia” di Scrittura Giovanile

Il premio, riservato alla poesia inedita in lingua italiana per giovani dagli 11 ai 18 anni, prevede l'invio di massimo tre poesie. 

- Le opere dovranno pervenire in numero di 6 copie entro e non oltre il 5 aprile 2015 a: Segreteria del Premio Letterario Nazionale “Micol Cavicchia” presso il Circolo Culturale La Libreria - Viale Giovanni Bovio, 192 - 65123 Pescara. 
Le opere potranno essere spedite anche via mail a questo indirizzo: circololalibreria@libero.it 

- Il primo foglio di ogni fascicolo dovrà portare la dicitura “Premio Letterario Nazionale 'Micol Cavicchia' 2015" ed indicare i dati anagrafici di nascita e residenza, indirizzo, numero telefonico e scuola di appartenenza dell'autore. 

La Giuria, composta da Natalina Ciacio e Carlo Di Michele (Presidenti del Premio), Davide Rondoni (Presidente della Giuria), Daniela Del GiudiceUbaldo Giacomucci, Gabriella Lasca, sceglierà, a suo insindacabile giudizio, le opere più significative e, fra queste, le tre vincitrici. 

I premi sono i seguenti: 
1° premio: euro 300,00 + targa; 
2° premio: euro 200,00 + targa; 
3° premio: euro 100,00 + targa.
Ai vincitori del premio che vengono da fuori Regione sarà corrisposta l'ospitalità o un rimborso forfettario di euro 200,00 per spese di viaggio e pernottamento. 
Ai finalisti verrà consegnata una targa personalizzata. 

-Sezione specialeRaniero Landi” per la fotografia 

Premio unico di euro 200,00 + targa. 
Si concorre inviando al massimo tre fotografie (a colori o in bianco e nero), formato 20 x 30, ispirate al tema dell'amicizia e della pace. 
La giuria, con i componenti aggiunti Paolo Iammarrone e Annapaola Santucci, assegnerà il premio all'opera ritenuta più significativa, che rimarrà di 
proprietà dell'organizzazione. 
Per l'invio valgono le modalità di cui alle precedenti lettere A e B. 

La premiazione avverrà entro il mese di Aprile 2015 (la data esatta ed il luogo verranno comunicati successivamente). 
Alla cerimonia dovranno presenziare i vincitori; in casi eccezionali potranno essere sostituiti da persone da loro designate. 
L'esito del concorso sarà reso noto tramite i mezzi d'informazione. 
I dattiloscritti e le foto inviati non verranno restituiti. 
La partecipazione al Premio implica l'accettazione del presente regolamento. 
Per ulteriori informazioni gli interessati potranno rivolgersi alla Segreteria del Premio: Circolo Culturale La Libreria - Viale Giovanni Bovio, 192 - 65123 Pescara - Tel./Fax 085.76073 - circololalibreria@libero.it 

Liceo Scientifico “C. D'Ascanio” 
Via Polacchi - Montesilvano 
info@liceodascanio.it - Tel. 085.4459707 / 4492343 

Istituto “E. Alessandrini” 
Via C. d'Agnese, 1 - Montesilvano (PE) 
www.iisalessandrini.gov.it - Tel. 085.468 1653

Il premio gode del patrocinio di:
Regione Abruzzo, Comune di Montesilvano, Provincia di Pescara - Assessorato alla Cultura, Fondazione Pescarabruzzo.
In collaborazione con:
Carlo Maresca spa

giovedì 19 febbraio 2015

"Non lasciate che uccidano i poeti": venerdì 27 febbraio la presentazione della silloge di Stefano Colli a Grosseto

Venerdì 27 febbraio, alle ore 17.00, presso la Banca della Maremma, in Corso Carducci 9, a Grosseto, si svolgerà la presentazione della silloge poetica di Stefano Colli Non lasciate che uccidano i poeti.
Dialoga con l'Autore Letizia Stammati.
Dalla prefazione al libro a cura di Ubaldo Giacomucci:
Stefano Colli propone un testo poetico suggestivo e convincente, ricco di sfumature espressive. Si tratta in particolare di una silloge di poesie incisiva e dal ritmo cadenzato, che tratta differenti tematiche con grande intensità. Emerge in particolare (com’è evidente dal titolo) il tema della poca attenzione nei confronti della poesia e dei poeti da parte dell’attuale società, a cui il nostro autore risponde non con il silenzio (cfr. Alberto Pimenta, “Il silenzio dei poeti”), ma anzi con rinnovato fervore espressivo, con la dignità di chi è consapevole che “La poesia è il tuo vizio, assurdo / in un’epoca la cui essenza / è rumore”.
D’altra parte i testi si muovono da situazioni di vita quotidiana verso un orizzonte di ricerca del senso dell’esistere che porta anche a riflessioni sociologiche e politiche, insomma verso quella che una volta si sarebbe definita “poesia civile”, con contenuti legati all’impegno civile e alla solidarietà sociale: “Quando guardo i miei allievi negli occhi / non so scorgere il loro futuro / spero solo che non siano servi sciocchi / e che la scuola non ne ammazzi più della guerra. / Per quanto mi riguarda / a me che posseggo soltanto le parole / non resta che intonare un canto antico / perché le vere poesie sono sempre politiche”.
Una silloge, dunque, di notevole maturità stilistica e di contenuti, sottolineata da una forma scorrevole e spesso comunicativa, in cui prevale la forza delle immagini e la tensione etica.
Il passaggio da un “io lirico” a un “noi” sociale viene testimoniato, infine, dal finale della raccolta: “Noi sappiamo soltanto / di essere soli e ansimanti / in attesa di aurore / distese laggiù, all’orizzonte / di una terra smarrita / e di nuove scialuppe da salpare”.

Nato a Grosseto l’11 ottobre del 1970, filosofo di formazione, Stefano Colli insegna filosofia e storia al liceo scientifico della sua città natale. Scrive poesie dal 2005 e ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali: premio speciale della Giuria (4° posto ex aequo) al premio Penna d’autore 2006 di Torino (sez. silloge inedita); premio riservato ai poeti della provincia di Grosseto per il Dino Bavona di Montepescali, 2007 e 2014; terzo posto al premio G. Pascoli 2011, sez. silloge inedita; 5° posto al premio ‘la poesia del 2012’, La Nuova Tribuna letteraria; 2° posto al premio di poesia Il Litorale 2013, sez. silloge inedita.
Stefano Colli ha pubblicato due romanzi: L’estate di Emma, Europa Edizioni, Roma 2013; Qualcosa di insolito, I Libri di Emil, Bologna 2014, che ha ottenuto recentemente l’8° posto, Premio speciale della giuria al concorso San Domenichino di Massa.
Ha da poco creato un blog il cui indirizzo è www.stefanocolli1970.it
Non lasciate che uccidano i poeti è la sua prima raccolta edita.

mercoledì 18 febbraio 2015

La carezza della luna è per te: la recensione al libro di Nicola Sciannimanico su La Gazzetta del Mezzogiorno

Condividiamo la recensione di Pasquale Tempesta alla silloge poetica di Nicola Sciannimanico La carezza della luna, apparsa su La Gazzetta del Mezzogiorno il 19.01.2015
Dalla prefazione al libro a cura di Davide Rondoni:
“Sguardo sempre concentrato sulla scena interiore, a cui le presenze tipiche del mondo illustrato dalla poesia, di lune, onde, cieli e aurore, sembra fare una corona risuonante e partecipe”.

“La nuova raccolta di poesie di Nicola Sciannimanico è molto significativa e intensa, con i tanti suasivi e delicatissimi effetti di luna, di mare, di luce e con splendide visioni e riflessioni d’anima”. 
Giorgio Bàrberi Squarotti

Nicola Sciannimanico è nato nel 1958 a Castrovillari e vive a Roma.

World Literary Prize: il bando della I edizione

L’associazione Culturale Pegasus Cattolica, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali italiano, dell'Accademia Mèrite et dèvouement francais, dell'associazione Alliance francais de Saint-Marin
e con la collaborazione dell'Associazione culturale La Sammarina, del Circolo culturale I.p.l.a.c., del Cenacolo letterario internazionale Altrevoci, del Circolo culturale Il Porticciolo
e gli organi di stampa La voce degli italiani in Francia e Focus Inn
organizza la I Edizione del World Literary Prize, premio internazionale itinerante articolato in sei sezioni
Di seguito segnaliamo il bando di concorso:
PREMI e SEZIONI

Opere Edite di narrativa 
1° Classificato Trofeo + Week end a Parigi - 2° e 3° Classificato Targa 

Opere Edite di poesia 
1° Classificato Trofeo + Week end a Parigi - 2° e 3° Classificato Targa 

Opere inedite di poesia singola a verso libero 
1° Classificato Trofeo, 2° e 3° Classificato Targa 

Opere inedite di poesia singola in metrica 
1° Classificato Trofeo, 2° e 3° Classificato Targa 

Opere inedite di narrativa breve
1° Classificato Trofeo, 2° e 3° Classificato Targa 

Opere inedite di narrativa generi: Romanzo, Noir, Fantasy 
Primi due classificati pubblicazione e pubblicizzazione dell'opera

Silloge inedite di poesia
Primi due classificati pubblicazione e pubblicizzazione dell'opera. 

Verranno inoltre assegnati i seguenti premi: 
Trofeo "Ville Lumiere" 
Premio speciale della Critica 
Premio speciale della Giuria 
Premio speciale "jeunes artistes" 
Premio speciale delle Accademie artistiche Francesi 
Premio speciale dei Circoli e delle Associazioni culturali 
Menzioni d'onore 

Al concorso si può partecipare nelle seguenti lingue: Italiano, Francese, Inglese, SpagnoloPer opere in lingua diversa dall’italiano occorre inviare apposita traduzione. 

ART. 1 
L’iscrizione al concorso è aperta agli autori di qualsiasi nazionalità. L’adesione da parte dei minori deve essere controfirmata da chi ne esercita la patria potestà. 
E’ possibile partecipare alle Sezioni riservate alle opere edite di narrativa o di poesia prodotte nel periodo aprile 2005 - aprile 2015 con max 2 elaborati nel numero di 3 copie (in tal caso la quota associativa è da considerarsi doppia), alle sezioni di poesia singola a verso libero o a quella in metrica con max 3 elaborati di max 50 versi, nel numero di 4 copie ciascuna di cui una completa dei dati anagrafici
Per quanto riguarda la sezione relativa alle opere di narrativa inedita breve è previsto l'invio per posta elettronica di n. 3 racconti di max 10 cartelle in 1 copia formato word da 1800 battute. 
Per la silloge di poesie inedita è previsto l'invio di una raccolta di minimo 30 poesie di max 50 versi, esclusivamente in formato elettronico word in unico files non esiste un limite massimo al 4 numero di composizioni poetiche. 
Per la sezione narrativa inedita è possibile partecipare con max 2 opere esclusivamente in formato elettronico word in unico files (in tal caso la quota associativa è da considerarsi doppia). 
Ogni concorrente può liberamente partecipare a più sezioni, versando le relative quote. Il tema è libero
Allo scopo di evitare conflitti di interessi si precisa che gli autori del marchio editoriale Pegasus Edition non potranno iscriversi al concorso. Stessa regola vale per tutti gli ex collaboratori dell'Associazione. 

lunedì 16 febbraio 2015

"Il volto della verità": il 19 febbraio la presentazione alla Feltrinelli di Pescara

Il 19 febbraio, alle ore 17.00, presso la Libreria Feltrinelli, in Via Milano, a Pescara, si terrà la presentazione del romanzo Il volto della verità di Teresa Cicerale Tomassini e Susanna Pazzaglia.
Teresa Cicerale Tomassini dialoga con Elso Simone Serpentini.
La narrazione è ambientata alla fine del ‘500, in anni cruciali della storia d’Europa per l’emergere di eresie che scuotono dall’interno i dogmi della Chiesa cattolica.
Mentre la Chiesa di Roma è decisa a contrastare queste nuove fedi religiose con ogni mezzo, in nome della sua Verità, un alto prelato, il cardinale Martin, ricercando le ragioni di fatti delittuosi, pensati all’interno della Chiesa stessa, scopre che le consorterie eretiche parlano di un’altra Verità, nascosta in ogni modo da una parte dell’apparato ecclesiale, in quanto, se svelata, potrebbe riscrivere completamente la storia del Cristianesimo.
Tema dominante, la verità: è cercata, è diffusa, è mascherata, è nascosta. Qual è il suo vero volto?
Alla luce dei fatti contemporanei, il quesito di questo romanzo si pone in termini netti. Chi vincerà?
La Chiesa nuova rappresentata da Martin o la Curia di Roma simboleggiata da Granvelle?
Sotto l’ordito di una scrittura altamente emotiva e ironica, simile a un complesso ricamo, in ambienti che ondeggiano tra la fantasia e la realtà, è rappresentato un palcoscenico di figure esecutrici di dogmi che si riflettono sull’intera umanità e che hanno una sicura interconnessione con l’intero ecumenismo.
Lo stile del racconto, volutamente “vivido”, mira a facilitare la lettura di accadimenti storici trasposti nella dimensione romanzesca e a consentire un’eventuale riduzione in dialoghi di sceneggiatura. 

Teresa Cicerale Tomassini, nata a Pescara, vive a Roma.
Professore ordinario di Lingue e letteratura italiana e latina nei Licei, per diversi anni ha indirizzato la sua attività di lavoro verso iniziative di studio e di progettazione sulla scrittura e lettura del romanzo, scrivendo anche un testo sull’analisi del racconto, Educazione letteraria e società, edito da F. Angeli, Milano, 1989.

giovedì 12 febbraio 2015

L'uomo che ascoltava le 500: la recensione al libro di Francesco Paolo Tanzj a cura di Maria Stella Rossi

Condividiamo la recensione di Stella Maria Rossi al libro di Francesco Paolo Tanzj L'uomo che ascoltava le 500 (Edizioni Tracce 2014).
500 E CAMPANE
I simboli del Made in Italy nel nuovo libro di Francesco Paolo Tanzj

L’autore, che nel novembre scorso ha presentato alla Stony Brook University di New York la sua raccolta di poesie bilingue From Italy, anche nel 2015 rappresenterà la letteratura italiana negli States in altri due appuntamenti: in primavera con lo IAWA (Italian American Writers Association) e a settembre, in occasione del Columbus Day, presso il Westchester Italian Cultural Center “One Generoso Pope Place” di Tuckahoe.
La 500, protagonista del racconto L’uomo che ascoltava le 500, che apre il volume dall’omonimo titolo scritto da Francesco Paolo Tanzj, come tutti i protagonisti che si rispettano, ha un nome, Ciumachella, e ha dei proprietari che proprio non possono anzi non vogliono distaccarsi da lei, anche quando ormai è diventata troppo anziana tanto che viene riparata e risistemata di continuo.
E allora questa automobilina cult, compagna di viaggi e di pensieri condivisi, familiare come un oggetto caro perché carico di storia, viene portata da una sorta di guaritore, uno che sapeva ascoltare i ritmi cardiaci del motore per trovare poi una soluzione anche in condizioni estreme com’era per l’ormai supervecchia adorata 500. 
Una storia che dà l’avvio e introduce alla lettura dei tredici racconti più un’invettiva scritti da Francesco Paolo Tanzj che in quest’opera conferma e affina ulteriormente il suo impegno e la sua presenza nel mondo culturale e intellettuale contemporaneo.
Il volume, pubblicato dalle Edizioni Tracce, è un lavoro impegnato che coniuga leggerezza e intensità e diviene necessità di scrittura, ricognizione totale e universale su poesia, narrazione, amicizia, viaggio, luoghi, desideri e condivisioni e poi ancora ricerca e scoperta di verità, magari scomode, difficili ma trovate e dette per una sottesa condivisione con chi legge e/o palpita nel mondo culturale/civile.
Ogni racconto, in realtà, meriterebbe di essere centro e chiave di lettura del libro, anche se tutti diversi e scritti in tempi diversi, allora appuntiamo l’attenzione sull’essenza, su ciò che li alimenta e sostiene: l’autenticità.
Nell’etimologia di questo termine (dal greco autos: se stesso e entòs: in, dentro) abbiamo la conferma che esso è la quintessenza stessa del libro ma anche e soprattutto dello scrittore Francesco Paolo Tanzj che da oltre trenta anni con autentico impegno e continuità propone e realizza eventi culturali, pubblicazioni, ideazioni ad ampio raggio. 
L’autore, coinvolto in toto in avvenimenti e proposte culturali, in appelli e iniziative per ribadire “un unico visionario obiettivo”, ha rivolto la sua completa attenzione alla cultura in tutte le sue espressioni e possibilità sempre sostenuta da coerenza e da dedizione concrete.
Da Elogio della Provincia passando per Un paradiso triste - finalista al premio Bancarella - alla silloge antologica L’oceano ingordo dei pensieri - vincitrice del Premio L’Iguana 2014 - all’ultima pubblicazione From Italy. Poems and beauty from the heart of Italy (presentata con successo negli USA), considerando i contatti con scrittori e poeti anche stranieri e l’interesse per la multimedialità, ne viene fuori un ritratto che invita a riflettere sulla produzione letteraria e sull’intellettuale Tanzj che si svela ai lettori anche nella sua Dichiarazione di scrittura quando riporta il suo contributo al Convegno Poetica e poesia del 1995 di cui trascrivo alcuni passaggi particolarmente chiarificatori “... nessun poeta si compiace in fondo di essere solo: altrimenti non scriverebbe! Ogni verso - anche il più ermetico - è un tentativo di superare un distacco con gli altri esseri viventi, è una forma d’amore, è uno sforzo estremo di comunicazione, mai per pochi ma sempre e solo per tutti [...].

mercoledì 11 febbraio 2015

Quando la poesia è luce: la recensione al libro di Nicola Sciannimanico su La Nazione

Condividiamo la recensione al libro di Nicola Sciannimanico La carezza della luna apparsa sul quotidiano La Nazione il 16 gennaio 2015:

Dalla prefazione al libro a cura di Davide Rondoni:
“Sguardo sempre concentrato sulla scena interiore, a cui le presenze tipiche del mondo illustrato dalla poesia, di lune, onde, cieli e aurore, sembra fare una corona risuonante e partecipe”.
“La nuova raccolta di poesie di Nicola Sciannimanico è molto significativa e intensa, con i tanti suasivi e delicatissimi effetti di luna, di mare, di luce e con splendide visioni e riflessioni d’anima”. 
Giorgio Bàrberi Squarotti

Nicola Sciannimanico è nato nel 1958 a Castrovillari e vive a Roma.
Giovanissimo, subito dopo il liceo, ha avuto un’esperienza giornalistica nella redazione romana di un quotidiano sportivo nazionale, interrotta dopo un anno per dedicarsi completamente agli studi di giurisprudenza. Da oltre trenta anni esercita la professione forense.
La sua opera prima di poesia “Un soffio dell’anima” ha avuto positivi riscontri da parte della critica ed ha richiamato l’attenzione dei media (TG1, TG2, TGR Toscana, TGR Piemonte).
Hanno scritto e si sono interessati della prima raccolta: Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Nuovo Quotidiano di Puglia, La Nazione, Il Corriere Adriatico.
Gli è stata conferita la “Menzione d’onore” per la XXXIX Edizione del Premio Letterario Casentino.

“M’illumino di meno”: poesia a lume di candela

Venerdì 13 febbraio, alle ore 21.00, presso l’Emporio Primovere, in Via San Donato 1, a Pescara, in occasione della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico M’illumino di meno, si svolgerà una lettura di poesie a lume di candela.
Alla serata, promossa dalle Edizioni Tracce e dall’Emporio Primovere, interverranno: 
Nicoletta Di Gregorio, Daniela Quieti, Vittorina Castellano, Ubaldo Giacomucci, Alessio Masciulli, Michele Meomartino, Raffaele Rubino, Mariasosa Barbieri, Cristina Guarino, Paola Di Paolo, Dario Marulli, Dino Scocco, Marco Pavoni, Sara Iannetti
Saluti: Michele Meomartino.
Presentano: Ubaldo Giacomucci e Alessio Masciulli.
M’illumino di meno è una manifestazione simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata, nel 2005, dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2. 
L’iniziativa prende il nome dai celebri versi di Mattina di Giuseppe Ungaretti (M’illumino / d’immenso) e invita a ridurre al minimo il consumo energetico, spegnendo il maggior numero di dispositivi elettrici non indispensabili.

Durante la serata sarà possibile degustare the, tisane, succhi e dolci.
L'ingresso è libero.

Per maggiori informazioni: 085.4311217 - 393.2362091
Indicazioni per raggiungere l'Emporio Primovere: 
Percorrete Via G. D’Annunzio in direzione Università. Arrivati in prossimità dell’ultimo semaforo svoltare a destra, in via Sallustio, e andate fino in fondo alla strada. L’Emporio è ubicato di fronte al Carcere di Pescara.

lunedì 9 febbraio 2015

Cultura in lutto: è morto il poeta e scrittore Marco Tornar


Le Edizioni Tracce si uniscono al dolore della famiglia e del mondo culturale regionale e nazionale per il vuoto che lascia la scomparsa del poeta, scrittore e saggista Enrico Ciancetta, in arte Marco Tornar.

Si è spento ieri, stroncato da un malore in casa, Marco Tornar, poeta, scrittore e saggista.
Alla fine degli anni '70, insieme ad altri poeti e scrittori, tra cui Nicoletta Di Gregorio e Ubaldo Giacomucci, aveva creato il "Gruppo Jarry", 
gruppo di poesia d'avanguardia
 che realizzò un vasto programma di divulgazione della poesia italiana contemporanea, con sortite provocatorie nel campo della poesia visuale e sonora, della sperimentazione verbale interdisciplinare e dello spettacolo

I funerali si sono tenuti questa mattina presso la Chiesa Spirito Santo, a Pescara.

Marco Tornar è nato a Pescara nel 1960.
Oltre a libri di poesie e saggi ha pubblicato i romanzi Niente più che l’amore (Sperling & Kupfer, 2004) e Claire Clairmont (Solfanelli, 2010) e il monologo drammatico Allegra per sempre (Tabula Fati, 2011).
Nel 2011 ha pubblicato con le Edizioni Tracce Nello specchio di Mabel.
Ha tradotto Francesca Alexander, Henry James, Kate Field.

giovedì 5 febbraio 2015

"Andare per giorni": giovedì 12 febbraio la presentazione del libro di Roberto Piperno a Roma

Giovedì 12 febbraio, alle ore 17.30presso la Biblioteca Comunale Mandela, in Via La Spezia 21, a Romasi svolgerà la presentazione della silloge poetica di Roberto Piperno Andare per giorni.
Presenteranno il libro Plinio Perilli e Luigi Celi.
Dalla prefazione di Plinio Perilli:
[...] Leggo sempre le liriche di Roberto Piperno con un misto di compunto e ammirazione, di dedizione facile e sincera. Lo leggo mentre ripenso alla sua storia – una storia indicibile a parole: eppure il poeta non ha che quelle per narrarsi, cogliere, scegliere l’elegia allarmata, sfibrata d’ogni strappo, l’eco che viaggia dentro e chiama palpito un palpito, tortura la tortura, evento ogni evento – l’ansia rocciosa del crepaccio, dell’abisso che circonda, corteggia e spesso irride, inghiotte come un orco la pace.

Ab initio stabat absurdum
quando le pietre rotolavano
senza né segni né rumori
e il mare non si componeva d’acqua
ma di suoni sciolti
da ogni ascolto
e allora del tutto
si scomponevano luci nel buio
e nessuna voce c’era
né umana né silvestre
(da Al tempo stesso)

Penso a Roberto piccolo, al suo trepido, spaurito sguardo di bimbetto quando, il 16 ottobre ’43, si salvò per miracolo dall’infausto rastrellamento nazi-fascista nel Ghetto di Roma, con la deportazione di 2.091 ebrei di cui non ne tornarono vivi che pochissimi [...].
[...] Lo sguardo di bambino piccolo, i 5 anni appena di Roberto Piperno (nato infatti a Roma nel 1938 – ahilui, l’anno indegno delle Leggi Razziali!) – allora e sempre – riemergono di continuo nei suoi testi, nelle sue raccolte ricche di un ispirato profluvio di testi, sguardi, pazienti auscultazioni di sé e degli altri, della Storia che brulica, ferve s’intriga o gemma linfa e fiori, in perenne bilico tra guerra e pace, perdizioni e salvezze (Frattali, 2000; Al tempo stesso, 2004; Sala d’attesa, 2006; Esseri, 2010)… “Siamo memoria”, ci ammonisce Roberto con una delle sue poesie più belle:

siamo memoria
accumuli di esperienze selezionate
da imprevedibili
incontrollati istinti di piacere
e di sopravvivenza
di incomprensibili paure
con istanti di ragionevoli certezze
anche i rifiuti dal passato
infanzia nascosta e il Nove di Av
ci guardano e ci riconoscono
parte di sé
immagine più completa
della nostra persona
che si trasforma all’istante
senza mai perdersi
(da Esseri)

“… Memoria, ricordi, testimonianza e sentimento della responsabilità” – ha scritto David Meghnagi nella sentita prefazione ad Esseri – “sono l’elemento conduttore che rendono possibile l’apertura di una finestra sul mondo. Il dolore che promana in Siamo memoria, in Ricordi e in Testimoni con la loro eco di angosce ravvivate dalla violenza e dalla cattiveria del mondo, sono solo parzialmente sciolte nella rievocazione dell’esodo (Mosè ricorda Pesah). Dare un nome al dolore è parte di un processo profondo con cui le generazioni ristabiliscono un contatto con le generazioni che le hanno precedute, curano il passato ed entrano attraverso una porta stretta verso il futuro”… [...] 

Roberto Piperno è nato nel 1938 a Roma, dove vive.
A seguito della tragica esperienza di perseguitato razziale è autore della pubblicazione Sull’antisemitismo (Ed Cappelli, 1964, seconda edizione aggiornata Ed. Giuntina, 2008).
Docente di lingue straniere negli Istituti Superiori, prima in Inghilterra e poi in Italia, dall’inizio degli anni ottanta è stato dirigente del Dipartimento Cultura della Provincia di Roma e consulente nazionale per le Politiche Culturali presso l’Unione delle Province d’Italia.
Dalla fine degli anni novanta ha iniziato la collaborazione con il prof. Filippo Bettini per la trasmissione radiofonica Poesia per la pace, per le raccolte poetiche “Poesie oltre i confini”, “Roma patria comune”, ”Il Tevere nella poesia del mondo”, per i pannelli di poesie istallati nelle strade di Roma durante e dopo il Giubileo del 2000, per le rassegne di poesia quali il Festival Intercontinentale “Mediterranea”, “Roma Poesia”, “Voci della Città/Poeti a Roma 1950-2000” e per gli incontri di poesia nelle scuole superiori.

Doppio incontro culturale con Maria Rita Bozzetti e Sonia Etere alla Feltrinelli di Pescara

Sabato 7 febbraio, alle ore 17.30, presso la Libreria Feltrinelli, in via Milano, a Pescara, si terrà un doppio incontro culturale con Maria Rita Bozzetti e Sonia Etere, durante il quale verranno presentati i libri Lettura al rovescio (Edizioni Tracce 2014, € 12.00) e Nella cucina di Sofia ci siamo anche noi (Edizioni Tracce 2010, € 11.00).
Presenterà Ubaldo Giacomucci (Presidente Edizioni Tracce).

Dalla prefazione alla silloge poetica di Maria Rita Bozzetti a cura di M. Carmelo Mezzasalma:
[...] Ci è sembrato spontaneo richiamare qui, di fronte a questo libro poetico di Maria Rita Bozzetti, le preganti intuizioni di Jean-Louis Chrétien in cui il fenomeno della parola viene sentito come realtà viva, anzi come quell’atto di parola che ci rivolgiamo in un dialogo e che, a nostra volta, ascoltiamo soprattutto quando è in gioco la parola della poesia che di per sé è sempre incontro, dialogo con il reale e, talvolta, con il metafisico. Non la parola, quindi, come discorso racchiuso in un testo, che avrebbe una struttura autoreferenziale, senza che nessuno lo dica ad un altro o da un altro l’ascolti, bensì la trasformazione degli interlocutori che proprio nel dialogo sono “ospitati” l’uno nella parola dell’altro restando, tuttavia, se stessi fino alla fine. Non diversamente pensava Virginia Woolf allorché scriveva in un dei suoi romanzi: «Scrivere poesia non costituisce forse una transazione segreta, dove una voce risponde ad un’altra voce?». 

Maria Rita Bozzetti nasce a Roma. Si laurea presso l’U.C.S.C. in Medicina e Chirurgia. Primario Ospedaliero ha sempre coltivato la passione poetica ottenendo riconoscimenti. Attualmente vive a Galatina (Lecce) e opera solo in ambito letterario.
Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Polvere di giorni (1992); Canta l’Eterno Presente (1998); Il Dio che non parla (2002); nell’ozio delle erbacce (2004); I dintorni della tua memoria (2004 - 2007 versione in Albanese); Segmenti ex temporanei (2006); Monade Arroccata (2008); Sulla soglia (2010); La mia Cappuccetto Rosso (2010); Tu, l’altra carne (2012); L’altro regno (2012);
Il romanzo Senza potere (2009); il saggio La parola pura del nostro destino (2013).

Dalla quarta di copertina del libro di Sonia Etere Nella cucina di Sofia ci siamo anche noi:
Grazie all’intensità emotiva dell’esposizione, la scrittura dell’Autrice coinvolge e appassiona il lettore, lo nutre di speranza e di vitalità, lo sprona a superare le impasse della vita quotidiana per diventare più forte e consapevole, ma soprattutto gli insegna una “grammatica” dell’amore e del rispetto.
In questo senso le problematiche della malattia e del disagio non diventano spunto di riflessione per teorie psicologiche, o per creare manuali di analisi del disagio, ma situazioni di vita vissuta per comprendere le profondità della psiche di chi lancia un grido d’aiuto, di chi vorrebbe chiedere amore e rispetto ma non riesce a trovare le parole per farlo.

Sonia Etere è nata e vive a L’Aquila.
Madre di due figlie adolescenti, ama la musica, i libri e la vita. Laureata in Dietistica, ha integrato i suoi studi nel campo sociale e di relazione, in cui opera ormai da venticinque anni. Ha lavorato in una clinica privata in L’Aquila e attualmente collabora con il Consultorio AIED, che ha contribuito all’edizione del presente volume. sonia.etere@virgilio.it 

mercoledì 4 febbraio 2015

Terra di Libertà (Storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale): la recensione apparsa sul sito dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti

Condividiamo la recensione apparsa sul sito dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti - www.odg.it - sul libro Terra di Libertà (Edizioni Tracce - Fondazione Pescarabruzzo 2014), curato da Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta.
Nel 1943, al momento dell’Armistizio, erano 72 i campi di concentramento sparsi in varie parti d’Italia per i prigionieri alleati, con 80.000 internati. Più di 40.000 riuscirono a fuggire quasi subito. I tedeschi si misero immediatamente a setacciare i territori circostanti, riprendendone la metà. Gli altri riuscirono a sopravvivere: quelli a Nord in parte riparando in Svizzera, al Sud passando le linee alleate; ma la maggior parte di loro trovarono rifugio tra la popolazione. Tutti, senza aiuti esterni, sarebbero stati ripresi; invece, dovunque, trovarono persone che li aiutarono a varcare le linee nemiche o a nascondersi. La maggior parte dei soccorritori erano contadini e pastori in cui i fuggitivi si erano imbattuti per caso e che li nascosero in fienili o in rifugi improvvisati, dando loro abiti e vitto.“Il fenomeno dell’assistenza spontanea era generalizzato in tutta la regione abruzzese. Sulla base di statistiche desumibili dai documenti conservati negli archivi di Washington si può calcolare un coinvolgimento di decine di migliaia di persone nell’assistenza, sempre più rischiosa, agli ex prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento dopo l’8 settembre”. La straordinaria generosità della gente d’Abruzzo, così evidenziata da Roger Absalom, storico inglese che è stato ufficiale durante la campagna d’Italia, trova conferma in questo libro, curato dalla giornalista Rai Maria Rosaria La Morgia e dallo studioso Mario Setta. Un’antologia di storie, nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale, dedicata proprio ad Absalom. Vicende poco note al grande pubblico.Elena Aga Rossi scrisse nell’introduzione che vi è una ricca memorialistica di prigionieri che hanno narrato la loro esperienza, ma i volumi sono pubblicati solo in inglese o tradotti da case editrici locali. Precisa anche che la maggioranza dei prigionieri erano inglesi o dei paesi del Commonwealth ed erano stati catturati sul fronte africano (vi erano anche americani, tra i quali piloti abbattuti dalla contraerea). E aggiunge: “Colpisce il fatto che non sono soltanto alcuni individui che accolgono il nemico del giorno prima come ospite, ma è l’intera comunità che partecipa e si organizza per aiutarli, nonostante i proclami dei tedeschi che minacciavano la distruzione delle case dove avessero trovato rifugio i prigionieri e la fucilazione di tutti gli abitanti”.

"Non lasciate che uccidano i poeti": la recensione di Fiorella Cappelli al libro di Stefano Colli su www.aphorism.it

Condividiamo la recensione di Fiorella Cappelli alla silloge poetica di Stefano Colli Non lasciate che uccidano i poeti, apparsa sul sito www.aphorism.it:
È vento di libeccio, caldo e sabbioso ma anche umido e messaggero di pioggia, o vento di maestrale, freddo e portatore di mareggiate il verso libero che ti solleva e ti conduce in sospensione di pensieri tra anfratti ed imperscrutabili fenditure, ataviche ignote profondità dove luce e respiro hanno vita propria nella poesia, nella sensibilità del poeta. È la poetica dell'ascolto del silenzio (ovvero, bisogno di poesia) quella di Stefano Colli, alla sua prima raccolta con "Non lasciate che uccidano i poeti", una silloge di cinquanta liriche inserita nella Collana di poesia "Anamorfosi" Edizioni Tracce, che vivono di ispirazione del silenzio della notte. Questo poeta toscano, amante ed insegnante di filosofia padroneggia il verso quale esperto prodiere che ama e teme il mare quando il vento la fa da padrone: "Ho sempre ascoltato il canto del mare/ quell'andarsene a spasso per il mondo/ ...Il mare mi rese poeta/ e per questo lo ringrazio". Ed ecco la poesia immergersi, infrangersi per poi volare, spaziare tra "Incanto di Donna" in versi sciolti che incarnano sensuali, ambite emozioni e "Nudo come la notte" ("Immagino il tuo corpo di ventenne/... /Scrivo questi versi prima che fuggano/ come desideri mossi dal vento").Diviene inno, quasi preghiera, mancato respiro la poesia, quando è "Il colore della vita" e "assai più gelido è l'attimo/ che ti risucchia nell'ignoto". Bellissima ed inquietante lirica con la quale il poeta Colli dà voce a chi non sarà mai dato gioire del prodigioso incanto del nascere ma ecco che con la poesia "vivrà", protagonista eterno, quasi a voler rendere giustizia, leggerezza ai suoi affanni e nella chiusa colpisce ed affonda, l'eterno rimorso: "Leggero è il silenzio/ dei miei affanni, troppo pesante la zavorra/ di chi ha giocato a dadi con la vita". Il poeta descrive il suo tempo: storie, accadimenti, problemi sociali, e lo fa attraverso "un vizio assurdo": "La poesia è il tuo vizio, assurdo/ in un'epoca la cui essenza/ è rumore:camaleonte dei nostri tempi,/ penetri l'identico in varietà multiformi". Il poeta la ama, la poesia, per lui è vita; se così non fosse la pioggia non avrebbe parole: "Non fa rumore/ la pioggia quando bussa/ con le sue parole fradice di terra". È ricorrente la pioggia, nella poesia del Colli, quasi a voler lavare le impurità della Terra. Ed ecco il poeta attingere ai tramonti sul mare ("Ammirare il mare verso sera/ è sfogliare le pagine dell'ignoto"), ai silenzi della notte ("Nel silenzio della notte o quando/l abili ombre accenna la sera/ si dice che nasca una poesia"), alle tinte dell'autunno ("L'alloro può solo attendere/ la solenne pietà dell'incipiente/ autunno. E placida veglia la luna") per far giungere al lettore profumi, colori. E il poeta sa anche come far riaffiorare l'attimo nel rievocare tragici eventi con la pietà della parola nelle poesie "dedicate" a: Yara Gambirasio in "Sorriso di Bambina"; alle vittime della strage alla stazione di Bologna e alle loro famiglie in "2 Agosto, ore 10.25"; ed ancora a Marco Simoncelli in "Eppure Correvamo Felici"; alle vittime della Shoah in "Il Fornaio di Dachau"; a Pier Paolo Pasolini in "Non lasciate che uccidano i poeti", l'intensa lirica che lancia un grido al mondo ("Non lasciate che vincano i rimpianti/ finché il futuro donerà domande/ libere dalla boria dei profeti").

lunedì 2 febbraio 2015

Il senso della gloria in Dante, Foscolo, Schopenhauer e Leopardi: il 10 febbraio la presentazione del saggio di Aldo Onorati a Roma

Martedì 10 febbraio, con inizio alle ore 17.00, presso la Società Dante Alighieri, a Palazzo Firenze, in Piazza Firenze 27, a Roma, si terrà la presentazione del volume di Aldo Onorati Il senso della gloria in Dante, Foscolo, Schopenhauer e Leopardi (Edizioni Tracce, 2014). Sarà presente l'Autore.
«L’uomo contemporaneo insegue il successo, per sua natura effimero. Altra cosa è la gloria, che travalica i confini della vita umana. Sulla base di questa distinzione il dantista e scrittore romano Aldo Onorati con un ricco corredo di citazioni affronta il concetto di gloria in tre grandi poeti italiani e nel filosofo tedesco come frutto dell’attività dello spirito e assoluta dedizione alle opere dell’intelletto. Onorati dà vita, a dispetto del titolo, non solo ad un saggio letterario, ma anche ad un’amara riflessione sul presente e sullo scarso credito oggi riservato alle belle lettere» (Marzia Fontana, in «il Venerdì di Repubblica» del 7 marzo 2014).

Aldo Onorati è autore tradotto in molte lingue nel mondo.
Tra i suoi libri più conosciuti: La saga degli ominidi (VII ed.); Lettera al padre (VI ed.); Incontro con Zaccaria Negroni (X ed.); Nel frammento la vita (V ed.); Il sogno, l’incubo, il sacrilegio; Gli ultimi sono gli ultimi (III ed.) etc.
Fra i suoi numerosi saggi critici, il più noto: Dante e l’omosessualità.
L’opera omnia delle sue poesie è del 2005.
Dantista, è supervisore e post-fatore del libro Chanzona Ddante di Luois M. La Favia: la scoperta di un inedito del Divino Poeta.
È stato docente di Lettere agli istituti superiori e giornalista di testate nazionali, oltre che collaboratore della RAI-TV, Terzo programma, Dipartimento Scuola-Educazione. Direttore editoriale per molti anni in Roma, tiene conferenze e seminari di studi su Dante, sulla letteratura Italiana e sulla tecnica del verso.
Con la nostra casa editrice ha pubblicato, nel 2013, il romanzo Le tentazioni di Frate Amore, già in seconda ristampa.
http://ladante.it/it/rss/1062-suggestioni-e-letture-della-divina-commedia