Giovedì 2 agosto 2012, alle ore 21.45, nella Piazzetta Santo Stefano, a Cugnoli (PE), Rossella Leone e Agata Di Virgilio presentano Le Amorfografie di Giovanni Gullì: il pubblico potrà ascoltare la voce di AdelfoSophia all'interno di uno splendido borgo medioevale che esalta, in modo naturale, le armoniche della voce umana senza dover ricorrere all'uso di amplificatori elettronici.
Sophia, dal greco coscienza, è la voce dell’Amorfo
Adelfo, dal greco fratello, è la voce del Non saggio
Le voci narranti sono di Angelo Petrone e Matteo Ricci.
Le musiche sono di Lorenzo Lampone.
[...] In queste tavole la coscienza torna a farsi sentire forte ed impetuosa, si mette in contrasto con la parte terrena dell’uomo, lo contraddice e lo deride a volte, cerca di ricordargli i veri valori della vita, delle cose semplici, degli affetti più cari, cerca di staccarlo dall’interesse per i beni materiali frenando la sua folle corsa verso un consumismo che lo impoverisce sempre di più della sua personalità…
(Nino Germano - giornalista)
Tutte le storie sono composte da circa 10/14 tavole; in genere l’ultima è quella sulla riflessione della morale.
Tecnica: disegno a mano libera, matita su foglio bianco - formato A4.
Le storie sono state esposte al pubblico per la prima volta nel 2006 nel Castello Longobardo di Cepagatti (PE). L’ultima pubblicazione è del mese di aprile/maggio 2011 come allegato della rivista “Vario”.
Giovanni Gullì è nato a Messina, dove si è formato come disegnatore.
Già giovane idealista, insieme con alcuni coetanei (Alfredo, Enzo e Marcello) ideò un fumetto i cui protagonisti Bruck e Licia, rappresentavano i “giusti” capaci di ricostruire dalle ceneri di una società ingiusta una nuova organizzazione sociale equa e priva di ingiustizie.
Conclusi gli studi Universitari, si trasferisce in varie città (Milano, Roma, Firenze), approfondisce le proprie conoscenze sulla comunicazione umana dedicandosi come esperto della voce e della parola, anche all’insegnamento ad attori c/o scuole di teatro comunali e private. Di notevole interesse i suoi articoli scientifici sulle emozioni che cela la voce umana.
Le “Amorfografie“, sua ultima creazione, esposte per la prima volta al pubblico in un mostra nell’Agosto 2006 nel Castello Longobardo di Cepagatti, sono delle tavole dialogiche in cui la voce della coscienza (gli occhi dell’altro mondo su questo mondo) parla attraverso un personaggio “Amorfo”, ossia privo di forma, col “Non saggio”. In tutte le storie i due protagonisti sono in contraddizione tra di loro come accade del resto all’interno dell’essere umano: la voce della coscienza è sempre in antitesi con la sua parte terrena e materialistica; l’uomo apre così un dialogo con se stesso.
Questo lavoro è fortemente raccomandato a tutti i lettori che intendono mantenere viva una riflessione e che non vogliono lasciarsi opprimere e condizionare passivamente dalle regole della società.
Per maggiori informazioni: www.amorfografie.it
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