Venerdì 31 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Michele Romano di Isernia si svolgerà la presentazione dell’ultimo libro di Francesco Paolo Tanzj L’uomo che ascoltava le 500.
Il libro è una raccolta di racconti, alcuni dei quali ambientati in diverse località della provincia.
Si tratta di racconti di genere diverso, alcuni dei quali vere e proprie fiction (Passata è le tempesta, Sonno, Villa Demidoff), altri resoconti più o meno autobiografici (Passaggio ad Arnara, Cagliari), altri ancora infine appunti di viaggio o descrizioni oggettive (pur se colorate di soggettive divagazioni) di luoghi o personaggi conosciuti e frequentati (Nel “villaggio dei trulli”, Il museo della pietra fantastica, Il destino delle idee, Ashley Gardens, Milka è tornata, La zuppa di Elia, La campana sotto la neve).
Il racconto L’uomo che parlava alle 500 è la versione romanzata e ironica di una storia realmente accaduta.
Due sono già stati pubblicati: Passata è le tempesta nell’antologia “18 racconti più due”, a cura di Gianni Spallone, Edizioni Il Bene Comune, Campobasso 2010; mentre Milka è tornata è apparsa nel n° 3 della rivista “Meridione. Sud e Nord nel Mondo”, curata da Guido D’Agostino e Mario Rovinello, Napoli 2011. L’ultimo: Nanni Moretti ti odio, è un atto d’accusa semiserio al noto regista e a un genere di cultura imperante e non sempre coerente con le proprie origini, estensibile ad altri personaggi del panorama letterario, musicale e sociologico dei nostri tempi...
L’intera raccolta si chiude, a mo’ di postfazione, con una Dichiarazione di scrittura, dove l’autore esprime le sue personali considerazioni (in certi casi anche polemiche) sulla scrittura creativa in genere e sulle condizioni della letteratura italiana contemporanea.
La tipologia del racconto è assai diversificata, anche perché qui viene per lo più utilizzata per ispirazioni e obiettivi spesso lontani da un uso classico di tale genere letterario. Stili diversi dunque, quasi reportages (molto poco) giornalistici, che spaziano su tematiche e ispirazioni tra le più disparate, contenenti tuttavia un fil rouge costituito dall'esperienza esistenziale e letteraria dell’autore, che si rivela qua e là tra le righe e le atmosfere provenienti dal testo complessivo.