Condividiamo le motivazione espresse dalla giuria del Premio Letterario Nazionale "Civitaquana" delle opere premiate:
I Classificato Aldo Onorati con il racconto "Un viaggiatore confuso"
Il racconto di Aldo Onorati, Un viaggiatore confuso, è un percorso originale nella realtà geografica e politica di una regione, il Lazio, compiuto con il proposito di comprendere il motivo delle tante divisioni operate dall'uomo nel corso della storia, ma con la consapevolezza che la Terra - come egli scrive - “è carne viva, identica e disuguale” ovunque, a cui si è dato “nomi strani e confini inesistenti” per rimarcare fatti e circostanze che hanno finito per tradire la reale fisionomia del territorio, i tratti antichi e plausibili della sua cultura e della sua gente. Sicché Andrea, il protagonista di tale “viaggio”, scopre - con un’intuizione davvero moderna - che è solo la lingua (anzi, il dialetto) a fare la differenza, e, con essa, la storia interna (quotidiana e tangibile) di un popolo”: non invece quella scolastica e libresca delle “res gestae”, perché c’è una vita (un mondo) che percorre i propri sentieri e le proprie manifestazioni senza che le vicende o i conflitti della politica possano imbrigliarla e tradirla.
Il racconto di Aldo Onorati, Un viaggiatore confuso, è un percorso originale nella realtà geografica e politica di una regione, il Lazio, compiuto con il proposito di comprendere il motivo delle tante divisioni operate dall'uomo nel corso della storia, ma con la consapevolezza che la Terra - come egli scrive - “è carne viva, identica e disuguale” ovunque, a cui si è dato “nomi strani e confini inesistenti” per rimarcare fatti e circostanze che hanno finito per tradire la reale fisionomia del territorio, i tratti antichi e plausibili della sua cultura e della sua gente. Sicché Andrea, il protagonista di tale “viaggio”, scopre - con un’intuizione davvero moderna - che è solo la lingua (anzi, il dialetto) a fare la differenza, e, con essa, la storia interna (quotidiana e tangibile) di un popolo”: non invece quella scolastica e libresca delle “res gestae”, perché c’è una vita (un mondo) che percorre i propri sentieri e le proprie manifestazioni senza che le vicende o i conflitti della politica possano imbrigliarla e tradirla.