mercoledì 8 maggio 2013

Concorso “Viareggio Carnevale” 2013: a Daniela Quieti il 3° Premio poesia edita


La Giuria del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Viareggio Carnevale” 2013 ha attribuito a Daniela Quieti il 3° Premio poesia edita con L'ultima fuga (Tracce 2011, collana I Cammei, prefazione di Marcia Theóphilo). 
L'evento, promosso dalla C.A.P.I.T., è patrocinato da: Comune di Viareggio - Assessorato alla Cultura, Fondazione Carnevale, Memorial Mauro Cinquini. Gli elaborati sono stati valutati da un'autorevole commissione costituita da noti esponenti del panorama letterario e culturale: Presidente Aldo Onorati, Vice Presidente Nicla Morletti, membri Sara Bessi, Luigi Zucchelli, Lorella Nardi, Isabella Viti, Roberto Lupi.
Segreteria organizzativa: Paolo Briganti, Giulio Panzani, Loredana Loi.  
La cerimonia conclusiva di premiazione si è tenuta sabato 4 maggio 2013 presso la Sala di Rappresentanza del Municipio di Viareggio.

Dal giudizio critico della Giuria del Premio Scriveredonna 2009 (testo inedito) presieduta da Maria Luisa Spaziani:
Una poesia dal ritmo serrato e di grande essenzialità, che si presenta al lettore con pudore e coerenza espressiva. Lo stile che si evidenzia in questi testi, moderno e suggestivo, è anche fortemente simbolico, con una tensione lirica messa in risalto da versi intensi ed evocativi.
Dalla prefazione di Márcia Theóphilo:
La poesia di Daniela Quieti rappresenta l'esperienza quotidiana di un'avventura dello spirito. 
[...] Lei tratta l'umano con il rispetto degli antichi eremiti, ma anche con la saggezza di chi fa della poesia il proprio pane quotidiano, molte volte amaro, come tutte le esperienze che non si possono condividere. Un eremita la cui montagna dove raccogliersi è la città con il suo linguaggio di tutti i giorni: poeta che non si chiude in una torre d'avorio, ma che scrive sui giornali, parla alla radio, si insinua in una civiltà globale che lo lascia lavorare da solitario. [...] Dopo la lettura del libro è impossibile non penetrare nel dolore del mondo e nella grande vitalità delle donne, nella loro capacità di resistenza e di rigenerazione della vita, di idealizzazione e di speranza.

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