lunedì 25 giugno 2012

"Che io ricordi!": una recensione al romanzo di Stefano Costantini

Edizioni Tracce, 2012
Narrativa
pp. 528 - € 20,00
ISBN 978-88-7433-575-6

Un nuovo “romanziere” si affaccia sul mercato ed è Stefano Costantini, ascolano doc, con il romanzo "Che io ricordi!".

E’ un corposo volume di ben 528 pagine, ma la lunghezza non deve spaventare il lettore, in quanto l’autore con un linguaggio “asciutto” lascia “scorrere” la lettura del libro e si arriva alla fine quasi senza accorgersene, anche se la lettura ti coinvolge nei personaggi abilmente descritti dall’autore.

L’autore racconta come tre generazioni della famiglia Alterberg, ebrea, di origine tedesca, si scambiano reciprocamente la scena tra la storia che scorre, gravida di eventi che avrebbero rivelato una delle opere più ambigue e forse incomprese della contemporaneità: dal sorgere del movimento sionista, alla conquista della Palestina, fino alla nascita del nuovo Stato ebraico d’Israele.

La figura altèra e misteriosa del vecchio Yosef, uno dei primi pionieri a sbarcare sulle coste del futuro stato, si staglia sull’intera narrazione, pretendendo il posto di primo attore protagonista: chi è quest’uomo e chi o cosa ha rappresentato per coloro che agirono nella speranza di dare una nuova casa agli ebrei?
Riuscirà il suo diario segreto a svelarne la vera identità?

Se lo chiederà, alla sua morte, il figlio Isaiah, il quale ritroverà l’abbraccio paterno solo dopo molti anni dalla sua fuga in America.
Continueranno a chiederselo i suoi nipoti, Leonard ed Abraham, quando alla fine degli anni 80, saranno chiamati a seguirne le orme ed a completarne l’antica Opera.
Una storia di ebrei: di religione e di tradizione, ma anche di ricchezza e di potere, di dolore e di morte.
Una storia di uomini, che si ripete incessantemente dagli albori della nascita di questo mitico popolo, tornando sempre sugli stessi ostacoli, gli stessi errori, le stesse tragedie.
Una triste spirale che Abraham tenterà invano di fermare.
Sorprese, colpi di scena e cambi di prospettiva repentini, ma….”nulla di nuovo sotto il sole”.
La famiglia Altemberg, divisa tra coloro che continuano strenuamente a vivere in Israele e coloro che invece si sono rifatti una vita negli Stati Uniti, è anche spaccata tra chi vive la religione in modo tradizionale e che se ne distaccherà accusandola di non essere più all’altezza di quella descritta dagli antichi Profeti.
Il tutto all’ombra di una misteriosa organizzazione che pretende di possedere il potere e la ricchezza necessari per comandare il mondo intero. Essa affonderebbe le sue radici nelle trame più nascoste dell’antica casta sacerdotale ebraica.
Una inusuale immersione nell’antica storia del popolo ebraico, che si fa gradatamente attuale, fino a giungere ai giorni nostri; una rivelazione conosciuta da pochi, ma destinata a molti
Questo racconto, in fondo, è un’esplicita richiesta rivolta all’attuale popolo israeliano e al mondo intero di tornare a ricordare le proprie radici storiche e religiose.
Invenzione e storia si mescolano in un romanzo che non potrà non lasciare il segno sul lettore che raccoglierà la sfida di ricordare.
E’ un romanzo cui non potrà mancare il successo, con l’auspicio che questo sia il primo di una lunga serie di altri piacevoli letture del nostro autore.

(Leonardo Carbone)

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