venerdì 17 aprile 2015

La carezza della luna: la silloge di Nicola Sciannimanico vince l'Athos Lazzari al Premio Città di Cattolica


Ci congratuliamo con il nostro autore Nicola Sciannimanico, che con la silloge La carezza della luna (Edizioni Tracce 2014), è risultato vincitore dell'Athos Lazzari del prestigioso Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica - Pegasus Literary Awards.
A questo proposito condividiamo il comunicato stampa ufficiale del Premio:

Il Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica - Pegasus Literary Awards è una delle più grandi manifestazioni del panorama letterario italiano tesa a rilanciare la cultura letteraria stimolando la creatività dei giovani e meno giovani, nonché di scoprire nuovi talenti, occupandosi nel contempo di celebrare coloro che negli anni si sono particolarmente distinti in campo culturale. invitando personaggi. Negli ultimi anni sono stati premiati personaggi di rilievo legati al mondo del libro quali Magdi Allam (Scrittore, Europarlamentare), Leandro Castellani (Regista,Vincitore del Leone d'argento al festival di Venezia), Roberto Gervaso (Giornalista), Lucio Lami (Giornalista di fama mondiale, Presidente P.E.N. Italia), Pier Luigi Panza (Giornalista del Corriere della sera),  Sergio Zavoli, (Presidente Commissione di vigilanza della Rai) e tanti altri. L’iniziativa, pubblicizzata in diversi paesi del mondo, gode dell’alto patrocinio di: Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dei beni culturali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini e Comune di Cattolica. La kermesse si configura come significativa occasione per rafforzare il prestigio della Città. Il premio, organizzato dall’Associazione Culturale Pegasus Cattolica conosciuta a livello Internazionale per la levatura dei propri eventi, è stato definito dalla stampa “L’Oscar della letteratura italiana”.
La serata di Gala vedrà la presenza di ospiti illustri e sarà arricchita dalle suggestive coreografie del Centro Danza di Erika Rifelli e dalle performance dell' orchestra d’archi "Lettimi” di Rimini. Tra i premiati alla carriera  Luciano Ragno giornalista ex Caporedattore de Il Messaggero, e alla Cultura il giornalista Renato Genovese Direttore di Lucca Comics and Games. La cerimonia di premiazione condotta dallo Scrittore Roberto Sarra e da Pamela Mauro stella di Sky si terrà sabato 18 aprile alle ore 21.00 alla presenza delle autorità, nella splendida cornice del Teatro della Regina di Cattolica. Lavoreranno per la realizzazione della serata circa 100 persone tra Musicisti, Coreografi, Ballerini, Tecnici del suono, Attori, Giurati, Fotografi e Cameraman per realizzare una serata unica nel suo genere e fuori dagli schemi comuni dei tradizionali concorsi letterari.
Ben sei le categorie in gara che spaziano dalla narrativa, alla poesia, alla saggistica. Le selezioni hanno riguardato oltre 1000 iscritti per un totale di oltre tremila opere. La giuria è presieduta da Giuseppe Benelli già Presidente del famoso Premio Bancarella Vincitore assoluto della manifestazione è Francesco Vecchi di Tg com.24, 1° Classificato nella categoria opere edite con Avrà il sapore delle cose nuove. Aldo Dalla Vecchia autore televisivo e giornalista con Specchio segreto si aggiudica il trofeo del cavallo alato, mentre Cesare Corda giornalista ex corrispondente del Tg4 e Tg5. con Benvenuto Mr Parkinson, si aggiudica il Premio Speciale della Giuria. 
Il premio Athos Lazzari, personaggio di spicco della cultura in Romagna, va a Nicola Sciannimanico noto Avvocato del Foro Romano con la silloge poetica La carezza della luna. Per gli inediti la palma dei vincitori va a Francesco Salvini 1° Classificato con la silloge Crisis e all'autrice Italo Francese Sabrina Grappeggia Bernard, 1^ Classificato con il romanzo. Entrambi gli autori vincono una pubblicazione con la Pegasus Edition.
Diverse le case editrici in gara tra le quali Mondadori, Rai Eri, Giunti, Feltrinelli.

mercoledì 15 aprile 2015

Le Nuove Schiavitù: all'interno dell'evento un reading di Angelo Del Vecchio

Venerdì 17 aprile, alle ore 17.30, presso la Sala Tosti dell'Auditorium Aurum, in Largo Gardone Riviera, a Pescara, si svolgerà un incontro - dibattito dal titolo "Le nuove schiavitù", reportage e inchieste su prostituzione e accattonaggio. 
L'evento vedrà anche la presenza dell'attore e scrittore Angelo Del Vecchio, autore dell'opera teatrale Iotu (Edizioni Tracce - Fondazione Pescarabruzzo 2010) e della silloge poetica Parole alle Parole (Edizioni Tracce 2013), che accompagnerà l'incontro con delle letture (brani tratti da "L'uomo che ride" di Victor Hugo e dal libro-inchiesta "La Fabbrica dei mostri" - Kogoi edizioni). 
Il convegno è organizzato dall'associazione culturale KirmiziLab e patrocinato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara.
Nel corso del dibattito interverranno: Giovanni Di Iacovo (Assessore alla Cultura del Comune di Pescara), Antonello Salvatore (Associazione On the road Onlus), Paolo Mastri (caporedattore de Il Messaggero Abruzzo), Pietro Lambertini (Giornalista de Il Centro), Antonella Graziani e Michele Vollaro (finalisti premio Morrione 2013), Fabio Iuliano e Marianna Gianforte, (Giornalisti del quotidiano Il Centro).
Verrà inoltre proiettata la video-inchiesta "Non chiamateli Mostri" di Antonella Graziani, Valentina Valente e Michele Vollaro, un viaggio sull'accattonaggio.
I fenomeni saranno raccontati anche attraverso la fotografia con il reportage di Fabrizio Farrone, realizzato in Romania.


Angelo Del Vecchio, nato in Abruzzo nel 1985, attore e scrittore, vive e lavora a Roma. È stato assistente di Giuditta Cambieri al Corso di Recitazione e Studio del Movimento presso l’Act Multimedia di Cinecittà, scuola di cinema di cui ha conseguito il diploma.
Ha partecipato in qualità di attore a diversi cortometraggi tra cui “Io donna” diretto da Pino Quartullo con agli attori Margherita Bui e Sergio Rubini.
Ha vinto diversi Concorsi Letterari, tra cui: Concorso Giovani Autori - Fondazione Pescarabruzzo (2010) per la sceneggiatura teatrale IOTUe conseguente pubblicazione in volume presentato al Salone del Libro di Torino, 2010. Con quest’opera ha conseguito il Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica, sezione “Emotion” (2010); “Premio speciale della Giuria” al Montefiore (2012); Primo Premio “Città Penne-Mosca”, sezione poesia “Alessio Di Simone” (2012).
È ideatore e fondatore dello Zoobeide Show.
Questo libro, Parole alle Parole, è la sua opera prima di poesia.

Gallura come un'infanzia: oggi la presentazione del libro di Antonio Passaghe alla Mondadori di Pescara

Oggi, mercoledì 15 aprile, alle ore 17.00, presso la Libreria Mondadori, in Corso Vittorio Emanuele II 105, a Pescara, si terrà la presentazione del libro Gallura come un'infanzia - Le radici di Antonio Passaghe (Edizioni Tracce 2015 - € 12.00 - prefazione di Sergio Congia).
Presenterà Ubaldo Giacomucci (Presidente Edizioni Tracce).
Seguirà un buffet di specialità sarde per gli intervenuti.
Dalla prefazione al libro a cura di Sergio Congia:
Antonio Passaghe – oggi Generale in pensione – è uno di quegli spiriti la cui testimonianza esprime quanto possa, aldilà di ogni condizionamento economico o sociale, il dominio naturale della volontà, fusa alla capacità realizzativa e all’empito del riscatto.
È nato a Bortigiadas, nei pressi Tempio Pausania [...].
Legata alla dimensione agropastorale del territorio è la famiglia di Antonio, appena economicamente autonoma: un gregge e un podere, la tanca alla cui gestione e rendita dovevano avviare la dura fatica e... domineddio, perché la proteggesse dalle intemperie, dalla piaga degli incendi, e come soprattutto accadeva in quei tempi, dagli abigeati. Tutte avversità che accadono nel libro, che l’autore ha vissuto in prima persona.
Sin dalla più tenera età sul piccolo Antonio fu caricata la responsabilità della custodia e il pascolo del gregge secondo una tradizione secolare di famiglia. Una vita dura specie per un fanciullo che tuttavia non dispiaceva oltre misura ad Antonio, particolarmente sensibile al fascino di una natura fiabesca ancora del tutto incontaminata: boschi, rocce, ruscelli, cascatelle, animali di terra e di cielo, voci sinfonicamente armonizzate, che ne appagano l’estasi e la fantasia.
Del resto, pur obbediente alle sue leggi improntate ad un regime patriarcale, la famiglia dell’inberbe pastore non era un anaffettivo “circulum clausum” in cui non mancavano i momenti di evasione quali feste, escursioni nei luoghi vicini, cacce, sino al battesimo del mare, con i mezzi di allora particolarmente lontano. In poche parole, il nucleo domestico non era lontano dalla “patria del cuore”.
Questo diario di vita fa scorrere le sue pagine con ritmo quasi atemporale ove non manca qualche episodio drammatico realmente accaduto e salito alle cronache, che coinvolse le popolazioni della zona come gli incendi in cui trovarono la morte in un tragico bilancio, uomini e animali.

lunedì 13 aprile 2015

Antonella Antinucci, ''ossessionata dalle pagine scritte e dalle voci''

Condividiamo l'intervista ad Antonella Antinucci, autrice della silloge Burqa di vetro (Primo Premio "Scriveredonna" 2013), realizzata da Rosalia Messina e pubblicata sabato 11 aprile sul sito www.libreriamo.it:
Antonella Antinucci, ''ossessionata dalle pagine scritte e dalle voci''

Antonella Antinucci, pescarese, è autrice di racconti e poesie. Allieva della Scuola Nazionale di Drammaturgia diretta da Dacia Maraini, ha vinto, con la silloge Burqa di vetro, ispirata a casi reali di femminicidi accaduti in Italia (2014, Edizioni Tracce), il Premio Letterario Nazionale Scriveredonna, XXI edizione.

Antonella, sei la prima poetessa che intervisto e sono impressionata dal gran numero di cose alle quali ti dedichi, oltre che alla poesia: la drammaturgia, le mostre d’arte e di fotografia. E proprio da qui vorrei iniziare la nostra chiacchierata, dalla molteplicità dei tuoi interessi, chiedendoti se ti senti soprattutto poetessa o altro e come le tue diverse espressioni artistiche si fondano o si colleghino tra loro.
I miei interessi sono molteplici, è vero, ma al centro della mia esistenza ci sono le parole, essenza fondamentale anche quando mi occupo di arte contemporanea e di fotografia. Considero le mie produzioni in questi campi fondamentalmente concettuali e, in tal senso, esse non avrebbero vita al di fuori del concetto espresso in un testo o in un titolo. Non riuscirei a vivere in un mondo privo di parole, senza libri da leggere e storie o versi da scrivere. Desidero ascoltare l’anima dei fonemi e dei grafemi, combinare parole, ricercarle per creare suoni, storie, concetti, scomporle e ricomporle, trovare numeri nascosti tra le sillabe come le note di uno spartito musicale. 
Sono ossessionata dalle pagine scritte e dalle voci. Amo il teatro perché è il luogo dove la parola scritta, attraverso il corpo dell’attrice e dell’attore, si fa voce. Nella vita quotidiana non c’è nulla di più sensuale di una voce che, attraverso le parole, cattura i pensieri e sconvolge i sensi di chi ascolta. Ma non tutte le voci hanno questo dono. Ecco perché preferisco il silenzio e amo svisceratamente la parola scritta. Mi piace sfogliare le pagine dei libri, toccarle, sentirne l’odore.

Ada Pianesi Villa espone le sue opere al MuMi

Verrà inaugurata domani, martedì 14 aprile, presso il MuMi, in piazza San Domenico 1, a Francavilla al Mare (CH), la mostra delle opere di Ada Pianesi Villa, pittrice e poetessa, autrice della silloge Con naturalezza (Edizioni Tracce 2007). L'evento rientra nel progetto MumArt ideato dall'artista francavillese Sandro Lucio Giardinelli.
Il pomeriggio si aprirà con la presentazione del libro "Il rincorso" di Tiziano Di Gregorio. Seguirà il concerto del maestro Vincenzo De Ritis.

Ada Pianesi Villa, poetessa e pittrice, da più di vent'anni ha scelto di vivere in Abruzzo, alternando la campagna teatina a lunghi soggiorni a Parigi.
Numerose le sue esposizioni di pittura in Italia e all'estero.
Nel 1998 ha pubblicato il romanzo "Una luna" (Edizioni Tracce).

venerdì 10 aprile 2015

Opera - un affascinante viaggio intorno alla storia del melodramma: domani la presentazione dell'opera di Natalina Di Legge a Pescara

Sabato 11 aprile, alle ore 17.00, presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, a Pescara, si terrà la presentazione del saggio di Natalina Di Legge OPERA Un affascinante viaggio intorno alla storia del melodramma.
Presenterà Ubaldo Giacomucci (Presidente Edizioni Tracce).
Sarà presente l'Autrice.
Dalla prefazione a cura di Francesca Prattichizzo

Quello descritto da Natalina Di Legge è un viaggio intorno alla storia del melodramma il cui scopo non è insegnare ma risvegliare l’interesse verso un campo che sembra dimenticato, ma che ha molto ancora da dire, e puntare l’attenzione sulla funzione educativa della musica.
Partendo da un’analisi della società odierna, infatti, appare evidente la mancanza di solide basi musicali e la conseguente povertà spirituale dell’uomo contemporaneo. Qui si inserisce la funzione del melodramma, che può supplire a questo inaridimento, insegnando all’uomo come riappropriarsi del proprio tempo e del proprio io.

Natalina Di Legge è nata Portocannone (CB) dove attualmente risiede. È maestra d’asilo. Nelle edizioni del 1994-1995-1997 e 1998 del Premio Nazionale Histonium di Vasto (CH) ha conseguito, per la poesia a tema libero, i seguenti riconoscimenti: Segnalazione di Merito, Menzione d’Onore (2 volte). Premio Speciale del Presidente. All’edizione 2012 ha vinto il Premio Speciale Unico per il Molise, mentre nelle edizioni 2013 e 2014 ha ricevuto la Menzione d’Onore per un racconto inedito e il Premio Speciale del Presidente per una poesia a tema libero.

Nuovo appuntamento con l'Aperilibro

Domenica 12 aprile, a partire dalle ore 19.30, torna l'Aperilibrol'aperitivo culturale e musicale, presso l'Osteria della Musica, in via Quattroventi a Cepagatti (PE).
L'evento è ideato dall'Osteria Della Musica in collaborazione con l’autore Alessio Masciulli.
Il sesto appuntamento avrà come protagonisti Daniela D'Alimonte con “La geometria del tempo” e Stefano Carnicelli con “Il bosco senza tempo”.
Durante l'evento saranno esposte le opere della pittrice Roberta Papponetti.
I versi verranno declamati dall’attrice Sara Iannetti e dal cantante Dino Scocco, ospiti fissi e coautori dell'evento, accompagnati, alla chitarra, dal musicista Davide Di Bernardo
Il matrimonio tra cultura ed enogastronomia, condito da note musicali,  continua a richiamare un pubblico sempre più numeroso amante di buoni libri, musica e ottimo cibo. 
Lo scopo è quello di avvicinare i giovani alla lettura e all’arte in genere visto che durante le presentazioni di volta in volta si alterneranno pittrici, fotografi, scultori e chiunque abbia voglia di esporre le proprie arti visive, aggiungendo dinamicità e contenuti all’evento.
Osteria della Musica è uno storico locale nel quale si alternano gruppi musicali, cover band, artisti emergenti abruzzesi, dove si mangia dell’ottimo cibo a km zero, si beve vino biologico e ci si disseta con le migliori birre.

giovedì 2 aprile 2015

Dove ti porta il caso: una recensione al libro di Aldo Onorati

Condividiamo una recensione apparsa sulla rivista Controluce - novembre 2013 - di Daniele Priori alla raccolta di racconti di Aldo Onorati "Dove ti porta il caso" (Edizioni Controluce).
Aldo Onorati è autore tradotto in molte lingue nel mondo.
Tra i suoi libri più conosciuti: La saga degli ominidi (VII ed.); Lettera al padre (VI ed.); Incontro con Zaccaria Negroni (X ed.); Nel frammento la vita (V ed.); Il sogno, l’incubo, il sacrilegio; Gli ultimi sono gli ultimi (III ed.) etc.
Fra i suoi numerosi saggi critici, il più noto: Dante e l’omosessualità.
L’opera omnia delle sue poesie è del 2005.
Dantista, è supervisore e post-fatore del libro Chanzona Ddante di Luois M. La Favia: la scoperta di un inedito del Divino Poeta.
È stato docente di Lettere agli istituti superiori e giornalista di testate nazionali, oltre che collaboratore della RAI-TV, Terzo programma, Dipartimento Scuola-Educazione. Direttore editoriale per molti anni in Roma, tiene conferenze e seminari di studi su Dante, sulla letteratura Italiana e sulla tecnica del verso.
Con la nostra casa editrice ha pubblicato, nel 2013, il romanzo Le tentazioni di Frate Amore, già in seconda ristampa, e nel 2014 il saggio Il senso della gloria in Dante, Foscolo, Schopenhauer e Leopardi

Lettura di poesie in ricordo di Marco Tornar

Giovedì 9 aprile, alle ore 17.00, presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, a Pescara, si terrà una lettura di poesie in ricordo del poeta, scrittore e saggista Marco Tornar, scomparso l'8 febbraio scorso.
L'iniziativa è organizzata dalle Edizioni Tracce e dalla Biblioteca Provinciale di Pescara.
Interverranno: Antonio Di Marco (Presidente della Provincia di Pescara), Paola Marchegiani (Assessore alla qualità ambientale e al patrimonio culturale), Enzo Fimiani (Direttore Biblioteca Provinciale). 
Coordinerà Ubaldo Giacomucci (Presidente Edizioni Tracce).
La lettura è aperta a tutti gli amici che vorranno ricordare Marco Tornar.

Parteciperanno i poeti:
Antonio AllevaVittorina CastellanoDaniele Cavicchia, Manuel Cohen Sulpizio, Maria Gabriella CiaffariniChiara Coppa Zuccari, Margherita Cordova NostòsRolando D'AlonzoLuciano De AngelisPasqualino Del CimmutoFranca Di BelloTino Di Cicco, Leandro Di Donato, Nicoletta Di GregorioGrazia Di LisioFrancesco Di RoccoGiorgio D'OrazioUbaldo GiacomucciAnna Maria GiancarliGiancarlo GiulianiBibiana La RovereMarcello MarcianiDante MarianacciAlberto MarinoFrancesco MarroniAlessio MasciulliVito MorettiMassimo PamioDaniela QuietiBenito SabloneGulnara SharafutdinovaRiccardo SantiniMara SecciaStevka SmitranMarco TabellioneAnna Ventura.

Marco Tornar è nato a Pescara nel 1960.
Oltre a libri di poesie e saggi ha pubblicato i romanzi Niente più che l’amore (Sperling & Kupfer, 2004) e Claire Clairmont (Solfanelli, 2010) e il monologo drammatico Allegra per sempre (Tabula Fati, 2011).
Nel 2011 ha pubblicato con le Edizioni Tracce Nello specchio di Mabel.
Ha tradotto Francesca Alexander, Henry James, Kate Field.

Terra di Libertà, la Seconda Guerra mondiale raccontata in territorio d'Abruzzo

Condividiamo l'intervista alla giornalista Maria Rosaria La Morgia, pubblicata sulla rivista dell'ordine dei giornalisti OG informazioneAnno II - Newsletter n° 9 - marzo 2015, in cui si parla del libro Terra di Libertà (Edizioni Tracce - Fondazione Pescarabruzzo, 2014).
17/03/2015
   Abruzzo. Idee e testimonianze di vita. Di persone famose o sconosciute, italiani o stranieri. Che hanno lottato, sofferto e dato la vita per la libertà di tutti. Così si presenta “Terra di Libertà”, un libro curato a quattro mani dalla giornalista Rai Maria Rosaria La Morgia e dallo storico Mario Setta, che racconta storie di uomini e donne nell’Abruzzo nella Seconda guerra mondiale. Un volume che riprende una delle pagine più tristi della storia del secolo scorso e si concentra sul fenomeno dell’assistenza spontanea da parte di decine di migliaia di persone agli ex prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento.
   Ex prigionieri inglesi o provenienti dai paesi del Commonwealth, catturati sul fronte africano. Ma non solo. Anche americani. Con loro, militari e antifascisti che si trovarono ad attraversare l’Abruzzo nel tentativo di raggiungere le linee alleate.
   Guerra. Terrore. Morte. Disperazione. E in questo quadro desolante la volontà di resistere, di non morire. Diverse le immagini che ci raccontano questo periodo in terra d’Abruzzo: i bombardamenti, i campi di concentramento di Chieti, Sulmona, Avezzano. Le fughe dei prigionieri di guerra alleati. E le testimonianze, soprattutto.
   Trentacinque testimonianze di personaggi famosi e non, con un filo conduttore: la libertà “aspirazione e traguardo di ogni protagonista, in un tempo in cui la libertà era perseguitata, martoriata, assassinata”. Virginia Macerelli, la sopravvissuta dell’eccidio di Pietransieri, la lettera del pastore Michele Del Greco, prima di essere fucilato. La lunga sfilata delle dichiarazioni autobiografiche dei prigionieri di guerra: da Krige a Furman, da Derry a Fox, da Simpson a Goody, fino a Verney.
   Ma anche il racconto di Carlo Azeglio Ciampi: “Sono stati ricordati i rapporti miei, antichi e recenti, con la terra d’Abruzzo. Sono rapporti che lasciano un segno. Vissi qui alcuni mesi particolarmente intensi. Posso testimoniare di persona, per esserne stato beneficiario, di quello che fu l’atteggiamento degli abruzzesi nei confronti di coloro che si trovavano in condizioni di bisogno, fossero essi prigionieri alleati, fossero essi ebrei, fossero ufficiali o soldati dell’esercito italiano. Io qui passai alcuni mesi con alcuni amici, in particolare con un amico ebreo, un vecchio amico livornese. E un episodio, in particolare, mi è rimasto impresso nella mente. Quando, camminando una sera per una piccola via di Scanno, da una finestra un’anziana scannese mi fece un cenno, mi invitò a salire nella sua casa e mi offrì un pezzo di pane e un pezzo di salame. Questo mi ricorda quel bellissimo libro che hanno scritto gli alunni e gli insegnanti di una scuola di Sulmona – e che io conservo gelosamente – il cui titolo, se ben ricordo è “E si divisero il pane che non c’era”».

Chiediamo ora a Maria Rosaria La Morgia qualche spiegazione in più sulle motivazioni che l’hanno spinta a realizzare questo volume.

D. Storie straordinarie. Esemplari. Perché avete scelto di inserire proprio queste testimonianze? Cosa le accomuna? 
Sono accomunate da vari fattori: il tempo, il luogo, il temperamento.