lunedì 27 aprile 2015

Nicola Sciannimanico «poeta dell’anno» con «La carezza della luna»

Successo per Nicola Sciannimanico che per la sua produzione lirica, tra cui la silloge La carezza della luna (Edizioni Tracce 2014), è stato scelto come "poeta dell'anno" in occasione della IV edizione del Concorso di Letteratura a carattere internazionale Città di Pontremoli.
La cerimonia di premiazione si terrà domenica 3 maggio, alle ore 15.30, al Teatro della Rosa di Pontremoli.
A tale proposito condividiamo l'articolo apparso sabato 25 aprile sul quotidiano La Nazione:

PONTREMOLI DOMENICA 3 MAGGIO LA CONSEGNA DEL RICONOSCIMENTO PER LA SUA PRODUZIONE LIRICA AL TEATRO DELLA ROSA 
Nicola Sciannimanico «poeta dell’anno» con «La Carezza della Luna»
Il centro culturale «Il Porticciolo» e la giuria del Concorso di letteratura «Città di Pontremoli» hanno scelto come «poeta dell’anno» Nicola Sciannimanico (nella foto) per la sua produzione lirica, tra cui la recente silloge «La carezza della luna» (Edizioni Tracce 2014). La premiazione si svolgerà domenica 3 maggio alle 15.30 al Teatro della Rosa di Pontremoli.
Cinquantasettenne, avvocato a Roma da trent’anni, l’autore già dalla sua opera prima «Un soffio dell’anima» ha attirato l’attenzione della critica guadagnando anche una «menzione d’onore» al Premio Letterario Casentino.
L’ultima raccolta di poesie con la prefazione di Davide Rondoni ha ottenuto anche il lusinghiero giudizio di Giorgio Bàrberi Squarotti: "L’ultima fatica di Nicola Sciannimanico è molto significativa e intensa, con i tanti suasivi e delicatissimi effetti di luna, di mare, di luce e con splendide visioni e riflessioni d’anima". Nelle quaranta poesie de «La carezza della luna» galleggiano frammenti di vita scolpiti dalla potenza flautata del verso libero che rivela anche una dolce e fragile passione per le immagini di un paesaggio filtrato da un animo romantico. Riflessioni liriche tramate di immagini e simboli in cui la parola «canta» lungo orizzonti lumeggiati da una sorta di stupore del poeta che confronta i rumori dell’anima con il palcoscenico della natura.
Sfumature di sensazioni diverse e lontane si mescolano tra i barlumi dei fenomeni alla ricerca di una rivelazione: «È un giorno di timida allegria / mentre il sole muore tra i monti dolenti / e i silenzi senza fine». E’ un congedo dell’io solitario che cerca una sintesi con le emozioni meditative scaturite dallo sguardo in cammino sul mondo. Un’umanità sincera alla ricerca della luce.

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