giovedì 15 gennaio 2015

Premio Firenze: segnalazione d'onore per Francesca Favaro

In occasione della XXXII edizione del Premio Firenze - sezione Saggistica Edita - Francesca Favaro ha ricevuto la segnalazione d'onore per il saggio di  "Una scrittura celeste" Avvicinamento ad Anna Maria Ortese (Edizioni Tracce 2014).
Questa la motivazione della Giuria del Premio Firenze:
Scrittrice raffinata, Francesca Favaro conferma doti eccellenti di saggista, guidando il lettore - nei quattro deliziosi testi qui raccolti - alla conoscenza di una "celeste" Ortese, presentata ed analizzata nelle varie sfumature con squisita sensibilità critica.
Dalla presentazione al volume:
Dedicato ad Anna Maria Ortese (1914-1998), scrittrice “visionaria” del Novecento italiano la cui vita e la cui fantasia creatrice vennero non solo lambite, ma piuttosto intrise, dall'aria e dall'atmosfera di Napoli, questo libro si pone sotto l’insegna di un colore – il celeste – poiché quel colore Anna Maria amava.
Lo amava esplicitamente – come dichiarano le pagine che gli dedica – ma anche, e soprattutto, lo amava intimamente, e quel colore costituisce l’essenza, soave e inafferrabile, del suo modo di sentire e di esprimersi.
Un filo celeste, illimpidito come se filtrato attraverso strati e strati d’aria cristallina o d’acqua di fonte, si snoda dunque attraverso le opere della scrittrice, e intorno a questo filo si dipanano i saggi, diversi per taglio e per ampiezza, ma sempre richiamantisi, qui proposti. Il significato anche simbolico del celeste permea infatti ogni scritto di Anna Maria Ortese, dalle cangianti fantasticherie dispiegate nei romanzi e nelle prose liriche ai bagliori accesi dal mare dei memorabili racconti realisti – mare che “non bagna Napoli” – sino alle cronache di viaggio.
Per avvicinarsi a una scrittrice qual è Anna Maria Ortese, tenera, struggente e straziante quanto la tavolozza di passioni della vita, il celeste è parso dunque la sfumatura migliore cui “intonarsi”, la via più tersa da percorrere: è parso, anzi, davvero, un viatico.
Un viatico per il sogno, per le lacrime: per un pensiero d’anima. 

Francesca Favaro ha pubblicato le monografie Alessandro Verri e l’antichità dissotterrata (Ravenna, Longo, 1998); Nel segno di Ovidio. Giovanni Boccaccio, Luca Pulci e Lorenzo il Magnifico autori di metamorfosi (Bari, Ladisa, 1999); Le rose còlte in Elicona. Studi sul classicismo di Vincenzo Monti (Ravenna, Longo, 2004); Canti e Cantori bucolici. Esempi di poesia a soggetto pastorale fra Seicento e Ottocento (Cosenza, Pellegrini, 2007).
Del 2012 è il volume Costanza Monti (Perugia, ali&no editrice).
Nel 2013 è uscita l’edizione commentata, a sua cura, della Feroniade di Vincenzo Monti, pubblicata per conto della Padova University Press.
Si è inoltre occupata, in vari saggi, di Winckelmann, di Cesarotti e della sua scuola, di Foscolo, e di alcuni autori del Novecento, tra cui, oltre ad Anna Maria Ortese, Antonio Fogazzaro e Paola Drigo.
Collabora con varie riviste letterarie.
Nel 2009 è apparsa la sua prima prova narrativa, il volume Il ciliegio e altri racconti (Perugia, ali&no editrice).
Del 2010 è il libro Studi e sogni di letteratura, opera miscellanea di saggistica e di scrittura creativa, edito da Ibiskos Editrice Risolo, Empoli.
Nel 2011 ha pubblicato il libro di poesie Luci (Cosenza, Pellegrini).

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