mercoledì 29 gennaio 2014

Una vita qualunque: la recensione di Roberto Sarra al libro di Dario Ghiringhelli

Condividiamo la recensione di Roberto Sarra (scrittore, poeta e critico letterario) al libro Una vita qualunque di Dario Ghiringhelli.
La recensione è apparsa su scrittolettore e ilgiallista
"L'amore per la famiglia, per le cose semplici, per la vita nell'accezione più ampia del termine, sono il leit motiv, il filo conduttore di "Una vita qualunque" opera sensibile e delicata dai tratti garbati scritta in punta di penna con stile elegante e raffinato, vergata con una dolcezza incredibile da un Ghiringhelli che trascende se stesso sfoderando un' onestà intellettuale senza pari. Un'opera spontanea, affrontata senza maschera che mette a nudo le intimità più recondite. Un piccolo gioiello, riproposto in questa nuova edizione, che omaggia il proprio mondo, il vissuto, un quotidiano limpido, libero da convenzioni di ogni sorta e che in particolare celebra le donne, le sue donne, la moglie Lorenza e la figlia Simona che qui assumono un ruolo salvifico, fondamentale, l'essenza stessa del suo essere. Seguono altri personaggi femminili che hanno contribuito in un modo o nell'altro all'arricchimento di un'esistenza già di per sé satura di valori e sentimenti. Le grandi passioni per la letteratura, per il calcio, il teatro e la Città della sua giovinezza, quella stessa ruffiana Legnano che ha sempre custodita nel cuore, trapelano in tutta la loro spontanea unicità con una forza detonante, divenendo occasione dalla quale estrarre nuova linfa, sciorinando un linguaggio che conquista, affascina e nel contempo commuove, coinvolgendo il lettore in un turbinio di sensazioni ed emozioni dalle quali è davvero impossibile esimersi. L'autore traccia un sentiero ricco e variegato, che man mano prende forma, dando vita ad un caleidoscopio di colori quelli intensi, caldi e variegati che hanno contraddistinto tutta la sua straordinaria avventura."

Dario Ghiringhelli è nato a Varese ma si è sempre considerato legnanese d’adozione: è cresciuto e vissuto a Legnano solo fino ai sedici anni per poi spostarsi a Saronno ed in seguito a Turate. Ma da Legnano non si è mai staccato ed ha continuato a frequentare ed a “vivere” la città. A Legnano ha frequentato il Liceo Classico, è entrato a far parte della Compagnia Dialettale Legnanese di Felice Musazzi, si è appassionato al Palio e, soprattutto, ai colori lilla, cioè alla squadra di calcio della città. E l’ambientazione legnanese ricorre, non certo a caso, in buona parte della sua produzione letteraria.
Dario è sempre stato appassionato dello scrivere, ma vi si è dedicato sistematicamente solo negli ultimi anni, dopo aver concluso la sua carriera manageriale in azienda, riuscendo a realizzare ben quindici opere in soli tre anni e mezzo circa.
Ha esordito con il genere autobiografico: 
Una vita qualunque; Era un’alba o era un tramonto; Due inseparabili vedettes; per poi proseguire con il filone giallo-noir, creando il personaggio del commissario Del Vecchio: Ambigui intrighi di provincia; L’amica scomparsa; Una minuscola chiave; Crimini in palcoscenico; Delitti in fuorigioco; Un liceo e velenosi misfatti; Sentimenti e delitti; Un ricordo per mio papà; La cornice del quadro; Veleni di colore candido; cui si sono aggiunti due racconti lunghi di carattere umoristico-satirico: Facezie, intemperanze e astruserie di famiglia; Bizzarrie famigliari.
Svariati sono stati i riconoscimenti a concorsi letterari conseguiti. I suoi libri sono recensiti su: www.ilgiallista.blogspot.com e su www.vogliadilibro.it
Dario ci ha lasciato il 3 dicembre 2012.

Nessun commento: