lunedì 28 ottobre 2013

"Scaglie di vento": Martina Velocci vince il 1° premio a "Il Paese delle Donne"

La poetessa Martina Velocci, con la silloge "Scaglie di vento", ha vinto il Primo Premio - sezione "Poesia Edita" - in occasione del Premio di scrittura femminile "Il Paese delle donne" - XIV edizione - congiunto al premio "Donna Poesia" - XXI edizione.
La premiazione avverrà il 30 novembre, alle ore 16,30, presso la Casa internazionale delle donne, Sala Simonetta Tosi, in Via della Lungara 19, a Roma.

Indizi per la lettura di "Scaglie di vento" di Giorgio Belli
Per avvicinarmi alla poesia di Martina Velocci ho scelto la via più semplice: ascoltare il “respiro” di una decina di “Scaglie di vento”, trascrivendone qui di seguito le suggestioni.
“Non sapevo che l’aria / respirasse tra i germogli delle pietre”. 
È sul respiro del mondo che si apre il discorso poetico di Martina Velocci: sulla metrica lieve della vita, sulla grazia leggera che circola fra i segni della condizione di terrestrità umana. “Germogli” e “pietre” sono le tracce contrastanti della dolcezza e della durezza del vivere, del miracolo della vita che si rinnova e della fissità di una presenza senza cambiamenti né storia. L’ambiguità dell’espressione “germogli delle pietre” riflette l’incertezza inquieta dell’aprirsi al mondo della vita.
Il “battito incalzante / dei perché” che scaturirà da questa condizione iniziale è l’eco distorta, dissonante e interiorizzata del “respiro dell’aria”, il correlativo amplificato e razionalizzato della ritmica impalpabile della vita, l’insistenza della ragione a voler definire il senso dell’individualità che è nello stesso tempo “germoglio”, “pietra” e “aria”. Ma l’archeologia delle ragioni di un corpo, del fatto di essere al mondo in un certo modo e non in un altro, cioè dell’aprirsi a quell'aria di quel certo germoglio, proprio in quella particolare condizione di terrestrità, sembra produrre un inutile e doloroso frastuono intellettuale, (“quel perché / che ogni giorno / rimbomba nell'anima”).
D’altra parte se la vita è “germogli delle pietre”, da intendersi come genitivo soggettivo, questo contrasto originario è sì irriducibile ma non per questo, anzi forse proprio per questo, non smetterà di essere interrogato. [...]

Martina Velocci è nata a Roma il 2 settembre 1977.
Giornalista e scrittrice.
Laureata presso l’Università la Sapienza di Roma in “Lettere moderne” e in “Editoria, scrittura (giornalismo)”.
Collaboratrice del quotidiano “Il Messaggero”, da anni è impegnata nel mondo del volontariato.
Martina Velocci è una scrittrice da sempre alla ricerca di un percorso linguistico rivolto alla scoperta delle emozioni viste e vissute come universale “Lettera” comune.
Vive e lavora tra Roma e Frosinone.

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