Ci sono dei nomi che portano dentro il senso di una storia. Artemisia è un nome antico e prezioso. Artemisia è stata una pittrice del ‘600, famosa tanto per il suo stile di pittura, caravaggesco e intenso, sia per la sua storia, di coraggio e intelligenza. Artemisia si ribellò con straordinaria bellezza e dignità a una storia di violenza e soprusi, sfruttando la pittura come veicolo espressivo, come strumento di lotta e resistenza interna, come spazio dove ricreare la propria dignità.
Angelica Artemisia Pedatella vince ex-aequo, con il suo libro Il ponte del mare, il Primo Premio sezione narrativa del Concorso Giovani Autori promosso dalla Fondazione Pescarabruzzo e dalla casa editrice Tracce.
Il testo si apre con l’immagine di un fiume, veicolo espressivo, spazio di ricerca, vena arteriosa dove scorre il sangue e la vita di una terra e di una donna: “Sono io, il fiume, l’acqua del mio ventre, il mio essere profondo e misterioso… Sono io, il fiume, attimo che perdura, mutevole ed eterno. Solo viaggiare, viaggiare… e sentirsi dentro il mare aperto da raggiungere.”
La scrittura allora diventa un viaggio, un viaggio alla ricerca di nuove immagini, da catturare nel tappeto di un fiume, in costante movimento verso il mare. Il fiume in questione è l’Aterno, che divide la città in due e che conduce la protagonista verso una sorprendente catarsi, verso un’esplosione mitica di estasiante stupore: “Il ponte stesso diventa ora Dio che appare in tutta la sua potenza, unisce il fiume al cielo, controllando e dirigendo le loro azioni”, come chiosa Franco Pedatella nella prefazione al testo.
[Ilaria Paluzzi]
Guarda le foto della serata di premiazione del Premio Giovani Autori sulla nostra pagina flickr
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