venerdì 8 giugno 2012

Doppio incontro culturale alla Provincia di Pescara con Francesco Muzzioli e Michele Fianco


Martedì 12 giugno 2012, alle ore 17.30, presso la Sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, in Piazza Italia, a Pescara, si terrà un doppio incontro culturale organizzato dalla Biblioteca Provinciale "G. D'Annunzio" di Pescara e dalle Edizioni Tracce.
A partire dalla ore 17.30 si terrà la presentazione dei libri “Verbigerazioni catamoderne” di Francesco Muzzioli e “Michele Fianco, ma non puoi fare come tutti gli altri?” di Michele Fianco.
Interverrà Enzo Fimiani (Direttore Biblioteca Provinciale di Pescara).
Presenteranno: Ubaldo Giacomucci (Poeta e Critico letterario) e Anna Maria Giancarli (Poeta e Critico Letterario).
Coordinerà Nicoletta Di Gregorio (Presidente Edizioni Tracce).

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Verbigerazioni catamoderne
Edizioni Tracce, 2012
Poesia - collana - Segni del Suono –
pp. 128 - € 16,00
ISBN 978-88-7433-605-0

Dal Sussidiarietto di lettura - Parole e frasi notabili di Verbigerazioni catamoderne scelte e  commentate da Marcello Carlino:
 
verbigerazioni

Termine scientifico non discaro agli psichiatri, s’adopera per segnalare (i benpensanti per solito stigmatizzando) discorsi sconnessi, falotici, privi di senso, non di rado ossessivi (e percussivi). Chi accosta pericolosamente psicopatologia a creatività, presceglie ad esempio Hölderlin supponendo che, ricoverato nella torre sul Neckar di Tubinga, egli verbigerasse. Verbigerare però, verbigrazia, prima ancora di migrare oltralpe (dove soprattutto si trova medicalmente testato e normato), è stato latinissimo lemma, “attante” per etimo. E che l’Apuleio dell’Apologia risulti tra i pochi a usarne, tagliato per conversari senza ordine, irregolarmente espressivi e in nessun caso eterodiretti – l’Apuleio scrittore di una tradizione anticlassica, “straniera” nell’età imperiale – vuol dire pur qualcosa; è indicativo, per sovrappiù, che egli lo faccia in un testo di autodifesa, di controversia, di pronuncia dibattimentale. D’altronde la verbigerazione, anche presso i soggetti attori di follia, perfino i catatonici, accade che si porti un tono più su, come in una requisitoria o in una concione polemica o in una pièce a destinazione pubblica di un teatro politico; di fatto in origine, giù nelle radici, vi è incistato gero, il quale è riferito apertamente alla prassi, significando imbastire, condurre, guidare. Che è lo stesso di accompagnare a proprio modo, riconvertire industriosamente, caricare di tendenziosità. Qui riempire tendenziosamente quel che appare (o quel che si spaccia per ironia, per humour) come un vuoto verbigerare. [...]


Francesco Muzzioli insegna Critica letteraria all’Università “Sapienza” di Roma.
Ha iniziato il suo lavoro negli anni Settanta, con il gruppo “Quaderni di critica”, puntando soprattutto l’attenzione sulle posizioni di avanguardia, di sperimentalismo e di scrittura alternativa, discutendole sulla scorta di una “teoria materialistica” della letteratura.
Ha lavorato poi nella redazione della rivista “Allegoria” negli anni Ottanta, poi ancora con il movimento della “Terza Ondata” e, all’inizio del nuovo Millennio, è stato tra i curatori dei numeri dell’“Almanacco Odradek”.

Come critico ha pubblicato numerosi studi, nonché lavori teorici comprendenti quadri complessivi come Le teorie della critica letteraria (Carocci, 1994; ora in edizione aggiornata, 2005). Recenti contributi sono la polemica sul degrado della critica in Quelli a cui non piace (Meltemi, 2008), la riproposta di una analisi retorico-economica in Letteratura come produzione (Guida, 2010), e il manuale di primo approccio L’analisi del testo letterario (Empiria, 2012). Sulle tendenze in corso ha curato, per l’editore Fabio D’Ambrosio, l’antologia La catastrofe della modernità, la modernità della catastrofe (2009).
Come autore di testi creativi ha scritto poesia, narrativa e testi per il teatro. Le ultime pubblicazioni in ordine di tempo sono la satira de Il Corto la scorta le escort (Le impronte degli uccelli, 2011; anche audiolibro nel sito La città e le stelle) e il libello Come smettere di scrivere poesia (Lithos, 2011).


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Michele Fianco, ma non puoi fare come tutti gli altri?
Edizioni Tracce, 2012
Poesia - collana - Segni del Suono –
pp. 40 - € 12,00
ISBN 978-88-7433-690-6

Dalla prefazione di Francesca Fiorletta:
Fermi tutti: questo libro è una continua, inesausta opera di negazione.
Già dal titolo, scanzonato e vagamente irridente, l’autore presenta il suo lavoro come un giocoso atto di sfida agli stilemi canonizzati della letteratura contemporanea, e, con gusto, preannuncia al lettore la veste magmatica e l’andamento composito col quale egli stesso si troverà a fare i conti, aguzzando uno sguardo misto di stupore disincantato e di sorniona, complice piacevolezza.
Quattordici poesie, sagaci e un po’ malinconiche, e tredici tavole a fumetti, fulminanti e ragionative al tempo stesso, concorrono alla realizzazione di questa sorta di quadro espressionista plurifocale, che si arricchisce di significati, intimi e socializzati, e si consolida formalmente nell’equilibro prospettico, grazie alla presenza di variegati e sapienti punti di fuga, disseminati lungo tutta l’opera con attenzione e ironia.

[...] 

Michele Fianco (Roma, 1968).

Già presente negli anni Novanta in antologie e riviste come autore e come critico, nel 2008 pubblica la raccolta Versi in via di liberazione (e un numero civico) per Le impronte degli uccelli.
È del 2009 invece l’autoantologia The Best of..., con interventi di Carlo D’Amicis, Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Paolo Restuccia.
Nel 2011 esce il romanzo Swing! (ultra/ corpi, Polìmata).
Da qualche anno propone i suoi versi in un concerto jazz&poetry dal titolo Soloinversi - progetto che riceve il patrocinio UNESCO CNI in occasione di un concerto del 2011.
Nel 2012 è ospite, come poeta, della trasmissione Radio Tre Fahrenheit.
Con Michele Fianco, ma non puoi fare come tutti gli altri? continua la ricerca tra diversi linguaggi artistici…


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