mercoledì 12 giugno 2013

Straniero nel mondo: il 14 giugno la presentazione della silloge di Raffaele Stella

Venerdì 14 giugno, alle ore 18.30, presso il Circolo della Stampa, in Corso Vittorio Emanuele 6, ad Avellino, si terrà la presentazione della raccolta poetica di Raffaele Stella "Straniero nel mondo" (Edizioni Tracce, 2013. Prefazione di Paolo Saggese).
L'evento è organizzato dal Centro di documentazione sulla Poesia del Sud, dalle Edizioni Tracce e dalla Libreria Petrozziello.
Interverranno: Paolo Saggese (Critico letterario), Claudia Iandolo (Scrittrice), Fiorentino Vecchiarelli (Presidente "Accademia dei Dogliosi"), Salvatore Mazza (Attore), Mauro Tamburrini (Chitarrista) e Giuseppe Iuliano (Centro di documentazione sulla Poesia del Sud).
Sarà presente l'Autore.

Dalla prefazione a cura di Paolo Saggese:
[...] Dunque, Raffaele Stella può essere definito poeta dell’inquietudine. Ma questa è solo una delle “letture” possibili di un intellettuale, che nel corso degli anni ha meditato attentamente su se stesso, sulla vita, sul mondo in generale inteso come “villaggio globale” e dunque in modo glocale: nelle sue poesie, infatti, c’è l’Irpinia, il Sud, l’Europa e l’intero pianeta.
E così c’è l’Irpinia, “la terra dei silenzi”, “crisalide / che prigioniera del bozzolo / attende”, la terra del terremoto, i cui figli sono “confusi illusi dal delirio”, che “ci credevamo il cuore la roccia / e non avevamo altro / che deboli gambe d’argilla” (Dopo il terremoto), una provincia, che non dovrebbe essere “terra dell’osso” – secondo la famosa definizione di Manlio Rossi-Doria –, ma “dell’endocarpo legnoso / che indugia se fecondare la zolla / o sterile e disseccato / impinguare pattumiere” (Irpinia), seppure vittima di “politici e mestatori”, che “hanno sguazzato a lungo / nelle carni e infierito sull’osso” (L’Irpinia muore).
Qui c’è il Mezzogiorno d’Italia (Uomini del Sud), c’è una notte “più notte che altrove”.
Il tono di queste poesie richiama una produzione letteraria meridionalista, quella “linea meridionalista”, che ha avuto grande fortuna nel Sud d’Italia, anzi nelle Regioni dell’antico regno borbonico, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, poesia engagée, di testimonianza, secondo modelli scotellariani e di un certo Quasimodo, che dalla Sicilia all’Abruzzo ha ispirato centinaia di intellettuali, spesso sconosciuti, ma di grande forza morale, e che attendono di essere liberati da inspiegabili oblii.

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