martedì 18 settembre 2012

Maria Teresa Codovilli vince il Premio "Qualità" al Montefiore 2012

La poetessa Maria Teresa Codovilli ha vinto il Premio "Qualità" del Premio Letterario Internazionale Montefiore - II edizione 2012 - con la silloge "Il viaggio mi percorre", edito dalle Edizioni Tracce nel 2009.

Il Premio Letterario Montefiore nasce dall'esigenza di scoprire nuovi talenti in seno alla letteratura italiana ed estera e di consolidare gli autori già affermati, grazie all'esperienza dell'Associazione Pegasus Cattolica, da alcuni anni impegnata nella realizzazione di manifestazioni note a livello internazionale e nella diffusione della cultura.

La Giuria del Premio Letterario Internazionale “Montefiore” 2012 è presieduta da Giancarlo Trapanese (giornalista vicecapo redattore Rai), giurati: Marina Pratici – Poeta e Scrittore, Rodolfo Vettorello – poeta, Claudia Contardi – consulente editoriale,Francesca Pazzaglini – consulente linguistica, Andrea Porti - Attore, Giusy Cafari Panico – poeta e scrittore, Roberto Sarra – presidente del premio, poeta e scrittore.
La cerimonia di proclamazione e premiazione si svolgerà presso il prestigioso Teatro Malatesta di Montefiore Conca (RN) domenica 30 settembre 2012.

Dalla prefazione al libro:
Maria Teresa Codovilli organizza con questa silloge di poesie un testo coerente e organico, piuttosto complesso e articolato, ricco di verve espressiva, in cui mostra sia una notevole padronanza del linguaggio, che una tensione estetica ricca di elementi allusivi e simbolici. L'implosione del linguaggio quotidiano in un nuovo orizzonte ricco di senso e di forza espressiva è uno degli aspetti più significativi della ricerca poetica dell'Autrice, che intorno a un discorso lirico incisivo costruisce simboli e allegorie dall'impatto immediato, ricchi di forza icastica e di sfumature di significato.
L'Autrice interpreta il proprio ruolo di poetessa secondo una particolare carica espressiva, secondo un apparente distacco dalla lirica più decisamente tradizionale ma anche dalla forma più estrema della poesia sperimentale e di ricerca (e ricordando in questo modo gli esiti più felici dell'antologia "La parola innamorata", che segnò decisamente la poesia degli anni Ottanta, ma anche tutta l'opera di un vulcanico e ispiratissimo Andrea Zanzotto).
In realtà, i temi e gli interrogativi suscitati dal libro, pur nell'ampiezza delle considerazioni e delle sfumature di significato, mantengono intatta l'autenticità di una scrittura che vede la continuità dello stile assicurata dalla stessa interrogazione sul farsi della scrittura poetica, ma anche da poesie che si costituiscono come veri e propri tableaux vivants del linguaggio.
Spiccano in particolare alcune immagini surreali, di una certa originalità e di grande suggestione, che coinvolgono e affascinano il lettore, ma anche quella "materia oscura" che l'Autrice fa emergere dall'inconscio per raggiungere un livello superiore di consapevolezza estetica ed esistenziale. 

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